Quella donna iniziava a irritarmi, ma anche questa volta la ignorai.
Spazzolai la veste e mi diressi a testa alta attraverso i corridoi, seguendo la mia infernale traghettatrice. Dovevo apparirle come una fragile colomba gettata in un covo di belve. Come darle torto? Non avevo altre doti che non fossero i miei poco belligeranti poteri.
La vecchia aveva ragione: al confronto gli altri lupi parevano dei lupacchiotti, lo avevo percepito nell'aria. Ci stavamo avvicinando alla tana del lupo.
Al momento di entrare abbassai gli occhi, quasi con rassegnazione e li rialzai solo quando la vecchia uscì, sbattendo la porta.
Non dovetti impegnarmi molto per mettere in atto una credibile reazione di sopresa.
"Voi...", sussurrai arretrando di un passo, come colta da una vertigine. Sul mio volto si dipinse lo stupore, il timore e un'oscura felicità.
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Ama, ragazza, ama follemente... e se ti dicono che è peccato, ama il tuo peccato e sarai innocente.
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