Il passo era sicuro, il portamento fiero.
Lo sguardo indecifrabile, in quegli occhi neri come la notte, l’espressione vagamente compiaciuta.
Raggiunse i suoi alloggi e subito alcuni servitori l’aiutarono a svestirsi.
“Bentornato, mio signore…”
“Vieni pure avanti, Aytli.” Disse lui. “Non credevo di trovarti già qui al mio ritorno.”
“Il sopralluogo non ci ha portato via troppo tempo.”
“Novità?”
“Niente che già non sapessimo.” Rispose la donna. “La stretta di Saggesia è l’unico passaggio vitale ancora in mano ai nostri nemici.”
“Già…”
“Ci sono delle novità, mio signore.”
Gouf fissò incuriosito Aytli.
“Abbiamo incontrato una donna… era inseguita da due cavalieri di Capomazda.”
“E cosa è accaduto?” Chiese Gouf sorseggiando dalla sua coppa.
“Abbiamo ucciso i due cavalieri e condotto con noi la donna.”
“Perché? Sai bene che nessuno deve scoprire l’ubicazione di questo luogo.”
“Aveva con sé uno strano bracciale, mio signore.”
“Che bracciale?”
“Ora l’ha preso sir Cimarow.”
“Hai commesso una leggerezza, Aytli.”
“Io non mi fido di quella donna.”
“Da ordine che sia condotta a me.”
“Si, mio signore.”
Poco dopo la vecchia servitrice bussò alla porta di Melisendra.
“Hai destato il lupo più grosso e più affamato…” mormorò ridendo in maniera grottesca “… vieni, ti condurrò nella sua tana…”
Un attimo dopo Melisendra fu fatta entrare negli alloggi di Gouf.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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