Pasuan galoppava verso il palazzo, con mille e più pensieri che attraversavano il suo cuore.
“Passami l’arco ed i dardi, o scudiero!
Fa lucidare la corazza, la migliore invero!
Fa come ti dico, fa tutto con passione ed ardore!
Che ora dovrò misurarmi con Amore, mio signore!”
Era il menestrello col suo liuto, seduto presso la strada.
“Vuoi un passaggio? Sono diretto al palazzo.” Disse Pasuan.
“Non è posto per un menestrello, messere!”
“Il tuo canto può allietare gli animi mesti di chi vi abita.”
“I nobili amano sentire storie di guerre e di battaglie…” replicò il menestrello “… a chi volete che interessino i miei versi sull’amore?”
Pasuan sorrise.
“A voi forse?” Domandò il menestrello.
Il sorriso di Pasuan si mutò in un velo di malinconia.
“Devo tornare al palazzo…” mormorò il cavaliere “… ma vorrei invece andare via… forse ritornare al mio paese… e dimenticare tutti coloro che ho conosciuto qui…”
“Servirebbe a qualcosa, cavaliere?”
“Se vi riuscissi si, servirebbe!”
“E’ possibile riuscire in questo?”
Pasuan non rispose e riprese il suo cammino fino al palazzo.
Vi giunse e subito notò agitazione tra la gente e tra i soldati della guardia.
“Chi non muore si rivede!” Esclamò Finiwell nell’incontrarlo presso la Porta dei Leoni.
“Cosa accade qui?” Chiese Pasuan.
“Il duca è stato ritrovato!” Rispose Finiwell. “A momenti giungerà nel palazzo!”
Suonarono allora le trombe e tutte le guardie presero ciascuna il proprio posto.
“Vieni, ragazzo.” Disse Finiwell a Cavaliere25. “Godiamoci lo spettacolo… oggi è un gran giorno per Capomazda e per tutti noi!”
Il suono del corno però era stato udito anche da Dafne, che si trovava da sola nella sua casa.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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