“No, non devi sentirti in obbligo…” disse Pasuan a Dafne, continuando a sistemare la sella del suo cavallo “… non occorre che tu sia gentile perché ti ho riportata a casa… meglio che ora torni in caserma…”
Accarezzò il suo cavallo e prese le redini per montare in sella.
“Ah…” mormorò senza voltarsi “… ricorda che quella fasciatura domani va cambiata… non fare sforzi inutili… e… scusami ancora, ti prego... ti auguro dolci sogni per stanotte…”
La pioggia aveva bagnato il suo viso e piccole gocce gli scendevano lungo le guance, immalinconendone l’espressione, mentre i suoi occhi sembravano attraversati da tutti i sogni che quella notte poteva portare.
Sogni che, proprio in quella notte, sembravano lontani ed inafferrabili.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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