Il viale tagliava in due il giardino e dava sulla campagna circostante, che assumeva intense varietà di verde e giallino man mano che la sera si rifletteva su di essa.
Ravus passeggiava recitando i Vespri da un vecchio libretto che aveva sempre con se.
Ad un tratto uno strano presentimento attraversò il suo cuore.
Quasi istintivamente si guardò intorno, con la netta sensazione di essere spiato.
L’oscurità scendeva lenta sulla campagna, mentre una linea più buia e marcata la separava dalla brughiera, che come un sinistro manto funebre sembrava avvolgere tutto all’orizzonte.
Passarono alcuni istanti ed il chierico riprese le sue preghiere, fino a quando quell’assurda sensazione si fece di nuovo spazio nel suo animo.
Ed in quel momento l’eco di un nitrito lo destò dalle sue preghiere.
Si guardò di nuovo attorno, ma nulla sembrava palesarsi nella campagna circostante.
Avvertì una strana inquietudine, a tratti insostenibile.
“Il duca… dove sarà? Ero convinto di trovarlo qui, nel suo palazzo…” disse una voce alle sue spalle.
Ravus si voltò di scatto.
“Si sono avute notizie di sua signoria?” Chiese il priore Hadoss. “Lady Talia ci ha raccontato tutto riguardo a quel terribile incidente…”
“Chi siete voi?”
“Oh, perdonate la mia leggerezza… sono il priore Hadoss e sono giunto da Sygma per volontà del mio sovrano e padre di lady Talia. Mi accompagna in questo viaggio sir Matthias.”
“Ora capisco!” Esclamò sorridente Ravus. “Io sono l’abate Ravus, confessore del defunto Arciduca lord Rauger! Eh… sua signoria risulta ancora scomparso…” assumendo un’aria preoccupata “… non possiamo fare altro che pregare…”
“Sua maestà ha voluto inviargli un dono, come segno di pacifica convivenza e fratellanza fra le nostre genti… conoscete la leggenda della cavalla di lord Ardeliano?”
“No…”
“Si narra che, una volta divenuto signore di Sygma, i nobili della mia terra vollero donargli una meravigliosa cavalla… aveva un lieve manto turchino, simile alla foschia, secondo qualcuno, che durante il giorno avvolge i monti lontani, o allo scurire che va assumendo il cielo all’arrivo del crepuscolo, secondo altri… fu battezzata Matys e nessuno era mai salito sulla sua sella… Ardeliano però poco si curava delle terre di Sygma e vi soggiornò pochissimo, senza arrivare arrivò mai a cavalcare quella bellissima cavalla…”
“Non conoscevo questa leggenda.” Disse Ravus.
“Ora sua maestà ha deciso di donare a lord Icarius una superba cavalla in tutto simile alla mitica Matys… ed anche il nome è lo stesso… sono certo che questo dono, essendo sua signoria amante della caccia, sarà di suo gradimento. Proprio come la favolosa cavalla di Ardeliano, anche questa non è mai stata cavalcata da nessuno.”
“Voglia il Cielo che possa tornare presto per cavalcarla.”
“Vogliamo pregare insieme?” Domandò il priore.
Ravus annuì ed entrambi recitarono le medesime preghiere per il loro signore scomparso.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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