Talia era rimasta sola nella biblioteca.
In lei era appena affiorato il ricordo di suo marito e contrastanti sensazioni si erano impossessate del suo cuore.
Il bracciale.
Non lo aveva più.
Forse Icarius davvero non l’aveva scelto.
Forse non ne conosceva nemmeno l’esistenza.
Forse.
Forse era un segno, una volontà di cambiamento.
Come a voler mutare qualcosa, quella sensazione di perenne solitudine, di angoscia.
“Questo bracciale non ha prezzo…” disse lord Rauger nel metterglielo al polso “… i migliori orafi di Afragogna ci hanno lavorato… è appartenuto a mia moglie…” sorrise e continuò “… sai, le nostre famiglie si odiavano da non so quanto tempo e suo padre si era rifiutato di concedermi la sua mano… allora io le donai questo bracciale, perché lei lo indossasse come segno… una specie di codice noto solo a noi due… lei non poteva parlarmi, né incontrarmi e nemmeno scrivermi… ma quando indossava questo bracciale io sapevo che pensava a me! E tu, nel metterlo, penserai ad Icarius…”
Il ricordi di lord Rauger le attraversò per un attimo la mente.
In quel momento qualcuno entrò nella sala.
“Non mi abituerò mai a questo paesaggio…” disse Matthias “… mi mancano le nostre colline… e poi questo loro pane... bha! Tu come stai?” Chiese. “Avevi detto di volermi mostrare qualcosa… di cosa si tratta?”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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