"Offrirvi la colazione?" rise Morrigan appena si furono seduti al tavolo che l'oste aveva indicato loro "Pensavo piuttosto di offrirvi l'occasione per dimostrare che cavaliere romantico, galante e compito voi siate!"
Si aprì appena il mantello, scrollò i capelli sulle spalle, come se avesse bisogno di mettersi a suo agio prima di iniziare quel discorso. Staccò una mollica dalla forma di pane calda che il locandiere aveva poggiato sulla tavola, la mangiò con gusto e con l'aria di chi sta riflettendo su qualcosa di importante, quindi si protese verso Guisgard e cominciò a parlare piano, attenta a non farsi udire dagli altri astanti della locanda.
"So che ci siamo conosciuti in maniera molto fortuita, signore... e di certo voi avete l'aria di uno che ha viaggiato... vorrei sapere da dove venite, e quali terre avete visto in quest'ultimo anno..."
Lo fissò, quasi occhi negli occhi. I suoi, ambrati, scintillavano di una fiamma segreta in quel momento, una fiamma che nascondeva un forte, oscuro sentimento.
"Vedete..." si affrettò a continuare, per evitare i suoi sospetti "sto cercando un uomo..."
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"E tu, Morrigan, strega da battaglia, cosa sai fare?"
"Rimarrò ben salda. Inseguirò qualsiasi cosa io veda. Distruggerò coloro su cui avrò poggiato gli occhi!"
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