Il capitano Monteguard presentò la nostra ospite con poche parole, poi lei stessa iniziò a parlare.
La guardavo in silenzio, valutando il suo volto e la cadenza della sua voce... appariva sicura, tranquilla, consapevole, eppure colsi qualcosa in fondo ai suoi occhi, un velo leggerissimo passare proprio sul fondo... durò un istante, poi scomparve.
Quando la sua voce si spense, io sorrisi leggermente...
“Un’incantatrice?” chiesi “Queste sono davvero giornate piene di sorprese...”
Lentamente, voltai loro le spalle e mi avvicinai alla finestra, riflettendo...
Il sole era ormai piuttosto alto nel cielo, ma non riusciva del tutto a sciogliere quella densa nebbia che saliva dal terreno... era come una coltre umida che ci avvolgeva e che in parte velava il cielo alla nostra vista. A Sygma vi era una credenza: si riteneva che quando il sole, salendo, non riesce a disperdere la nebbia della notte, significa che vi è molto male sulla terra tra gli uomini e che molto, molto male sta per giungere ancora.
Mi presi ancora un momento, ma quando iniziai a parlare la mia voce era ferma...
“Milady...” dissi, voltando le spalle al vetro e tornando a fronteggiarla “Voi mi proponete un piano avventato e rischioso! Mi proponete un piano che dipende da molte variabili, poche delle quali da voi o da me gestibili, e che... concedetemelo... ha molte più probabilità di fallimento che non di riuscita! Inoltre... voi stessa avete ammesso di aver già incontrato quell’uomo in passato, di aver tentato di ucciderlo e di non esserci riuscita... che cosa vi fa dunque credere che questa volta riuscirete nell’impresa? E cosa vi fa credere che invece, rivedendovi, quell’uomo non voglia vendicarsi del vostro ultimo incontro, uccidendovi lui per primo?”
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** Talia **
"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."
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