Discussione: La Gioia dei Taddei
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Vecchio 13-04-2011, 01.24.14   #282
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Cavaliere della tavola rotonda
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
“Scappa! Scappa!” Disse la zingara a Dafne, mentre la sua grottesca risata si diffondeva intorno alla ragazza in fuga. “Tanto gli spiriti della notte avranno già sentito il tuo odore!”
E tutto intorno a lei cominciò a mutare.
La campagna, verdeggiante e luminosa del giorno, aveva lasciato il posto ad una tetra distesa di tenebre.
Ovunque l’oscurità e misteriosi versi di belve sconosciute sembravano dominare.
Dafne correva, scappava, senza però comprendere dove fosse realmente.
Cominciò a sentire la voce di Friederich che la chiamava.
Ma poi si accorgeva che era soltanto il sibilo del vento.
Un sibilo che a tratti pareva mutarsi in uno spaventoso lamento.
E più quel lamento si avvicinava, più Dafne scappava.
E corse fino al sopraggiungere dell’alba.
Fino a quando, stremata, cadde a terra addormentata.

La campagna, soleggiata e verdeggiante.
Attraversata da un fresco vento che schiariva l’aria ed il cuore.
Nel cortile il cane si divertiva a correre dietro alle galline, mentre dalle stalle giungevano colpi di martello.
“Friederich, il pane è pronto!” Chiamò Dafne. “E’ caldo, corri che lo mangiamo subito!”
Preparò allora la tavola ed un attimo dopo giunse Friederich.
“Cosa ne pensi?” Chiese mostrando a Dafne una culla di legno. “Andrà bene per il nostro bambini?”
Dafne sorrise e gli si gettò fra le braccia.
“Piccola mia… dimmi, sei felice?”
“Tanto, amore mio!”
Ad un tratto si udirono dei cavalli e poi delle grida.
“Ci attaccano!” Gridava qualcuno. “Allarme!”
“Nasconditi!” Disse Friederich a Dafne.
E corse via.
Scoppiò allora una battaglia e solo quando tutto cessò Dafne uscì nel cortile.
C’erano morti ovunque e solo un cavaliere sembrava essersi salvato.
Dafne vi si avvicinò.
“Cosa vuoi?” Si voltò di scatto Pasuan. “Qui ormai non c’è più nessuno… prendi il tuo bambino e va via di qua…”
Montò a cavallo e cavalcò via.
“Aspettami, Friederich!” Lo chiamava Dafne.
Ma lui era ormai sparito.

“Aspettami, Friederich!” Svegliandosi Dafne.
Si guardò intorno appena ebbe realizzato l’accaduto.
Era nel bel mezzo del bosco.
Era una mattinata di Sole e la natura sembrava essersi destata dall'inquietudine dalla notte appena trascorsa.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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