Discussione: La Gioia dei Taddei
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Vecchio 07-04-2011, 20.43.19   #216
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
“Il mio nome? E’ un nome come un altro…” disse Guisgard sorridendo alle parole di Morrigan “… forse addirittura scelto a caso… in queste terre, pare, solo gli aristocratici sono vincolati a nomi che si tramandano per generazioni… credono nella capacità del sangue e dei nomi di essere portatori di grandezza e virtù… io, per mia sfortuna o fortuna, sono di umili origini e ai miei è bastato scegliere un nome che fosse facile da ricordare e non troppo difficile da chiamare!” E scoppiò a ridere.
Hastatus, intanto, incrociato il gruppo, aveva preferito continuare il cammino verso Capomazda, dove giunse poco dopo.
Il gruppo invece, proseguendo per la propria strada, era giunto, alcune miglia dopo, al luogo chiamatop Gorgo del Lagno.
La selva, distrutta per un tratto dal fuoco della spaventosa bestia emersa dalle acque, presentava ancora qualche falò qua e là.
“Perecourt…” chiamo August “… indicaci il luogo esatto dove è caduto in acqua sua signoria.”
“Qui!” Indicò il guardiacaccia. “Proprio qui!”
“Queste acque sono come sabbie mobili…” mormorò Finiwell.
“Presto, procuratevi dei lunghi rami…” ordinò August al gruppo “… li useremo come pertiche per tastare il fondo melmoso di queste acque.”
Così fecero e cominciarono le disperate ricerche.
Ma ben presto il crepuscolo si fece annunciare.
“Maledizione…” mormorò August “… è quasi già buio… restare oltre sarebbe troppo pericoloso…”
“Io non lascerò questo luogo senza aver ritrovato il mio signore!” Esclamò Perecourt.
“Forse quella bestia che avete visto al momento della sparizione di sua signoria” intervenne Finiwell “potrebbe proprio ritornare col favore delle tenebre!”
“Cos’avete, cavaliere?” Chiese divertito Guisgard. “Paura forse?”
“Amico mio, la paura mi è ignota” rispose lesto Finiwell “quanto lo è il peccato alla coscienza di un neonato!”
“Restare comunque qui” prendendo la parola August “è pericoloso… ricordate che i nostri nemici si muovono nella brughiera devastando ogni cosa… e loro mi preoccupano più di qualsiasi bestia di questo mondo!”
Fissò un’ultima volta le acque del Lagno.
“Presto, si torna a Capomazda…” disse senza tradire alcuna emozione. Almeno in apparenza.
“Dio del Cielo, no…” cominciando a piangere Perecourt.
“Torneremo qui domani mattina presto… ora andiamo.” Ordinò August ai suoi.
In quel momento Morrigan avvertì qualcosa.
Una sorta di profonda inquietudine.
Un senso di angoscia tanto irrazionale, quando reale.
E, all’improvviso, Samsagra cominciò a vibrare intensamente.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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