L'assenso di August non era stato certo accompagnato da grande entusiasmo, ma Morrigan ragionò che in fondo era quanto di meglio si sarebbe potuta aspettare. Quell'uomo l'aveva conosciuta con un vestito cremisi, fiori bianchi tra i capelli scuri e l'aria di chi non ha mai visto niente più che le proprie stanze in un castello... era più che naturale che non si fosse abituato all'idea che lei potesse essere anche qualcos'altro!
Preparò svelta la cavalcatura, con una rapidità ed un'efficienza che volevano evidentemente impressionare gli uomini che aveva attorno e dimostrare loro che ben sapeva come comportarsi. Poi salì a cavallo e partì con loro.
Lungo il cammino decise di stare vicino a Guisgard, e anche di parlare con lui, se ve ne fosse stato il tempo e l'occazione.
Da quando l'aveva rivisto, tra le macerie del villaggio distrutto, aveva provato profonda curiosità verso il suo atteggiamento. Si chiedeva perchè mai si comportasse a quel modo. Sembrava un animo scherzoso e gioviale, eppure da quando era arrivato non aveva cercato la compagnia di nessuno. Guardava tutto, ma non faceva troppe domande, e se le domande erano volte a lui, sovente le mutava in scherzo. Inoltre Morrigan non aveva potuto fare a meno di notare il profondo mutamento che il suo volto aveva subito di fronte allo spettacolo del villaggio distrutto. Aveva perso perfino la favella, per quanto poi avesse tentato, successivamente, di ritornar scherzoso.
Nella foga che stavano generando quegli eventi, lì a Capomazda, nessuno in realtà si era preoccupato di capire chi fosse quell'uomo, da dove venisse e perchè stava restando... e Morrigan pensò che sarebbe stata lei a chiederlo, se nessun altro l'aveva fatto.
In fondo, nessuno aveva chiesto nulla nemmeno di lei, e Morrigan era lì per un motivo... cercava informazioni, e qualunque uomo poteva essere l'uomo giusto per lei... tanto più se era un uomo che dava l'aria di essersi spostato molto per quelle terre!
Per questo gli restò vicina, e quando furono già per la strada, riprese:
"Avete detto il vero sulla Fortuna, signore... e avete detto il vero anche sulla stoltezza degli uomini al riguardo! Se tutti noi fossimo più consci degli inevitabili incroci del Fato, forse la nostra vita scorrerebbe più agevolmente..."
Tacque un istante, poi lo fissò intensamente, ma di traverso, senza for scorgere quello che le passava negli occhi. Era un rischio dare ad un estraneo troppe notizie. Però se voleva avere l'occasione di interrogarlo per saperne di più, doveva pur dir qualcosa, concedere qualcosa... la fiducia non si ottiene che con la fiducia...
"Voi, ad esempio..." riprese dunque, decisa "portate un nome, signore, che mi è parecchio caro... portate il nome di un uomo che un tempo ebbe un ruolo molto importante nella vita di qualcuno che amo molto... e adesso che io mi trovavo a vagare tra queste terre, alla ricerca di qualcosa che sembra non trovarsi in nessun luogo, l'avervi incontrato mi è sembrato quasi un segno che Madonna Fortuna mi abbia inviato... il primo segno dopo un tempo infinito e deserto di ogni speranza! Ditemi dunque qualcosa di voi... di dove siete? E perchè mai vi incontrammo così male in arnese lungo la strada per Capomazda?"
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"E tu, Morrigan, strega da battaglia, cosa sai fare?"
"Rimarrò ben salda. Inseguirò qualsiasi cosa io veda. Distruggerò coloro su cui avrò poggiato gli occhi!"
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