"al sicuro da chi...da che cosa?" chiesi con un filo di voce e con la testa dolorante. Per un attimo cercai di capire dove fossi.
I volti di quelle suore che mi fissavano mi causarono un senso di nausea, di rifiuto.
Con un pò di forza riuscii a sedermi e ad appoggiare la schiena al gelido muro.
"Sono a Campomazda, non è vero? Cercavo del cibo, sorelle....ho..ho visto un cavaliere avvolto in un nero mantello, Grida di dolore e disperazione...
Sangue e fuoco...E poi le mura di Capomazda in fiamme..." come ipnotizzata ripetevo quelle frasi cercando una spiegazione in esse. Non avevo vissuto quelle sensazioni, non avevo visto il cavaliere, ma sapevo che erano vive e presenti, tangibili. Come se qualcuno avesse voluto mandarmi un segnale, una richiesta di aiuto.
Dissi alle suore che volevo riposare e le pregai di lasciarmi sola.
Una volta rimasta sola nella stanza e dopo aver mangiato la frutta appoggiata su un piatto a fianco al mio letto, decisi che era venuto il momento di capire perché di quelle disastrose visioni. Il sesto senso, come dicono, può anche non sbagliare e se così fosse, qualcuno aveva bisogno di me.
Rovistai nell'unica cassapanca presente nella stanza in cerca di un abbigliamento più comodo. Ma pensai che forse l'abito da monaca era un ottimo lasciapassare. Cosi mi infilai la nera tunica e mi calai dalla finestra.
Percorsi un vialetto fino giungere alle porte di quello che sembrava la residenza del signore del castello.
"Sono sorella Cywyllog, devo portare delle preghiere al signore del castello. Vi prego di farmi entrare". Non avevo di certo bisogno di un invito , vestita com'ero ed entrai senza difficoltà. Mi avviai lungo le sale e percorsi un lungo corridoio fino a giungere in una sala che dall'apparenza sembrava essere una spoglia biblioteca. Vi era un uomo, un giovane uomo. "che pensieroso quest'uomo..chissà quali preoccupazioni" dissi tra me e me. E mi avvicinai cercando di attirare la sua attenzione.
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