Intanto, nel palazzo ducale, Talia, scossa da mille e più sensazioni, timori e malinconici pensieri, passeggiava nei lunghi corridoi di quella dimora.
Giunse così nel solenne corridoio detto Dei Ritratti, dove figuravano i dipinti degli Arciduchi e delle loro consorti.
La giovane principessa di Sygma camminava nell’austero silenzio di quel luogo, un silenzio rotto soltanto dal rumore dei suoi passi.
E mentre camminava, in balia delle sue ansie, cominciò a fissare i vari ritratti, fino a fermarsi davanti ad uno in particolare.
“E’ sua signoria lord Erois de Taddei…” disse una voce alle sue spalle “… e quella accanto a lui è lady Antedia, sua moglie…” aggiunse Izar il filosofo.
Si avvicinò a Talia e continuò:
“Si amarono di un amore grandissimo, quasi irreale… e quando lui morì, lei impazzì dal dolore, per poi gettarsi da una delle torri del palazzo… l’Arciduca morì durante una battuta di caccia… avvistò un meraviglioso falco… dall’euforia distanziò i suoi falconieri e svanì nella brughiera… fu ritrovato il giorno dopo… si disse che fu ucciso da una grande emozione che gli fece scoppiare il cuore… lord Erois era noto per il suo coraggio… ma quel giorno, sul suo volto, era impressa l’immagine di una primordiale e visionaria paura…”
In quel momento un servitore richiamò Izar, che, congedandosi dalla sua signora, lo seguì.
Il ritratto di lady Antedia sembrava quasi guardare Talia.
Seguirla in ogni suo movimento.
Quasi come se percepisse le sue sensazioni e comprendesse i suoi stati d’animo.
Talia tornò poi a fissare il ritratto di lord Erois, quando, alle spalle del duca, nel paesaggio dipinto, notò qualcosa.
Una strana figura dipinta nella brughiera.
Avvolta da un lungo mantello rosso, in sella ad un cavallo nero come la notte.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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