Discussione: Personaggi Le profezie di San Malachia
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Vecchio 26-03-2011, 12.13.34   #29
Emrys
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Emrys sarà presto famoso
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Originalmente inviato da Morrigan Visualizza messaggio
...e sì, il caso non esiste, esistono solo i segni, come già ebbi a dire in passato in una bella discussione che si fece qui nel reame e alla quale potreste forse aggiungervi per illustrarci un po' il vostro pensiero e le vostre letture... (dal luogo della mia presentazione - nota di Emrys)


Ho dovuto mettere ordine nel vortice di idee che mi affollava la mente ed intèssere un discorso che fosse coerente e non troppo noioso, per poter rispondere all'invito di Lady Morrigan (mia Signora!).

Dapprima, ho pensato di elencare delle letture che sicuramente vi sono note: per esempio, "L'Alchimista" di Coelho o "La scrittura del Dio" di Borges.

Poi ho pensato a Laplace (matematico, fisico e astronomo francese di due secoli fa) e quindi chiedervi: non siete forse d'accordo con me (e con lui) nell'affermare che l’universo è retto da leggi inesorabili ed immutabili? E conoscendo le condizioni iniziali e tutte le leggi operanti, non potrebbe un’ipotetica intelligenza prevedere tutti gli accadimenti futuri con assoluta precisione?
Ergo, il caso non esiste!

Aggiungerei Einstein e il suo: "Dio non gioca a dadi!".

E voi direte (e dite, di fatti!): sì, ma allora il libero arbitrio?
Vi rispondo: e chi lo mette in dubbio? chi lo esclude?
So che è strano a dirsi, ma pure quello è previsto: entro certi limiti!

Ho tentato di mettere più volte per iscritto ciò che avevo in mente (nel Palazzo delle Arti, vi farò leggere una mia poesia, "Micromegas", già pubblicata in una raccolta, nel mondo esterno). Ma qui, adesso, trovo più facile e più utile, vista la chiarezza del messaggio, lasciare la parola a uno scrittore che conoscete molto bene: John Ronald Reuel Tolkien!

Nel suo "Il Silmarillion" narra della creazione dell'universo da parte di Ilúvatar (Dio, se volete) e degli Ainur (una sorta di angeli al suo servizio, totalmente sottomessi alla sua volontà).
Gli Ainur intonano al cospetto di Ilúvatar musiche, nelle quali infondono i propri pensieri. Tutte le melodie però sono originate da una direttiva comune, che è il tema proposto da Ilúvatar.
Tuttavia durante l'esecuzione, uno degli Ainur, il più potente fra essi, Melkor, comincia a discordare dal tema originario divino, desideroso di originare una musica tutta sua (seguito da qualcuno degli altri Ainur, più che altro, per distrazione). E questo, naturalmente, genera rumore, caos (caso?), disarmonia.
Ilúvatar, però, se ne sta tranquillo. Partecipa apportando modifiche alla sua melodia per riportare la musica al tema originale e continua così fino alla fine della composizione. Poi, mostra loro quel che hanno creato assieme e così li apostrofa:

"Potenti sono gli Ainur, e potentissimo tra loro è Melkor, ma questo egli deve sapere, e con lui tutti gli Ainur che io sono Ilúvatar, e le cose che avete cantato io le esibirò sì che voi vediate ciò che avete fatto. E tu, Melkor, t'avvedrai che nessun tema può essere eseguito, che non abbia la sua più remota fonte in me, e che nessuno può alterare la musica a mio dispetto. Poiché colui che vi provi non farà che comprovare di essere mio strumento nell'immaginare cose più meravigliose di quante egli abbia potuto immaginare".

Spero di aver espresso al meglio quanto la mia povera mente cerca di afferrare, comprendere e comunicare.

E, soprattutto, di aver soddisfatto la richiesta della mia Signora! (mi allontano, con profondi inchini).
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Se a ciascun l'interno affanno
si leggesse in fronte scritto, quanti mai, che invidia fanno, ci farebbero pietà! (Metastasio)
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