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			MORIRE PER AMORE 
   
  La maitina rifulse nelle spade 
  Che l’ onore a pugnar volse: 
  Due erano le ferite dignitade                           
  Ch’ una graziosa dama dolse. 
   
  Ma lo volgo d’ ogne contrade 
  Non plaudì chi la morte colse,  
  Ma chi con sì magna onestade 
  A lo altro scudo l’ arme tolse. 
   
  Lo viso de mestizia forestiero  
  Or cupo a lo sangue si strugge, 
  Ed or la pulzella a lo cavaliero  
  Narra ch’ amor più non fugge; 
   
  Alsì trionfante dal piglio fiero                                          
  De la dama la speme distrugge; 
Lo core dona a lo battagliero   
    Ch’ ogne gloria or certo sugge.  
   
  Ora tutto è pitturato lo terreno 
  De sangue de sì diletto conte, 
  Ch’ a l’ amore non mise freno 
   
  Ponendosi a la morte di fronte, 
  Per poi dir:” Dama mio veleno, 
  Per aver te avrò sì poi Caronte!”
		 
		
		
		
		
		
		
		
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