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Vecchio 05-03-2011, 03.33.57   #1249
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Cavaliere della tavola rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Le sue labbra…
Il suo profumo…
La carezza dei suoi capelli…
Il caldo e dolce battito del suo cuore sul petto di lui, che univa entrambi in un unico ed eterno battito d’amore…
Quel bacio, come la più magica delle meraviglie d’amore, in un attimo cancellò tutte le sofferenze, le fatiche ed i tormenti di quel cavaliere.
Le sue braccia allora cinsero il corpo di lei ed un tenero abbraccio li unì nel purpureo manto del tramonto.

Talia fissava la sera…
La sera, fresca e chiara di stelle, che ricopriva la campagna addormentata sotto l’alone d’argento della Luna.
“Quanti sogni vedi, amore mio?” Chiese Guisgard stringendola a se, nel suo mantello che li avvolgeva entrambi. “Quanti sogni hai? Dimmelo, ti prego… affinché io possa rincorrerli tutti e realizzarli per te…”
La teneva stretta al suo petto, stringendola fra le sue braccia e fissavano entrambi le meraviglie di quella sera, mentre i capelli di lei, sospinti da una leggera brezza, accarezzavano il suo volto.
“Talia, sii solo mia…” aggiunse “… ed io ti porterò lontano… dove il mondo finisce ed il Cielo e il mare si incontrano… dove non si invecchia e l’azzurro della giovinezza splende per sempre… in un luogo in cui il vento, il Sole e la Luna verranno a renderti omaggio ogni giorno… un luogo che attende la sua principessa da sempre… sii la mia principessa… la principessa del mio mondo e di tutti i miei sogni... dimmi di si ed io ti farò vivere il mondo ed il Cielo, con tutte le meraviglie racchiuse in essi…”
Colse allora una bellissima rosa rossa da un cespuglio e la pose fra i capelli di lei.
Poi si alzò, portandola con se nello spiazzo circostante.
“Vuoi ballare, milady?” Domandò divertito.
E cominciarono allora a danzare nella sera, tra lo scintillio delle stelle e la luminosa carezza di quella pallida Luna.
Il mantello di lui ed il bianco vestito di lei volteggiavano nella quiete della campagna, assopita nei mille e più meravigliosi sogni che possono costellare l’avvenire.
E danzavano felici, in un bagno di luminose lucciole che, simili a infiniti frammenti di stelle cadute da quel firmamento incantato, sembravano benedire ogni loro sospiro.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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