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Vecchio 12-02-2011, 14.57.46   #1149
Lady Gaynor
Cittadino di Camelot
 
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Registrazione: 28-11-2010
Residenza: Ovunque e in nessun luogo...
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Lady Gaynor è sulla buona strada
“Come state, milady?” Chiese Guisgard. “Quel mostro fortunatamente non è arrivato a mordervi e ad infettarvi con il suo veleno! Ora, vi prego, raggiungete Cavaliere25 e l’altra ragazza che era con voi su quell’altare… mettetevi al riparo e cercate di restarci, stavolta!”
Senza nemmeno aspettare la risposta di Gaynor, Guisgard si rituffò in quella baraonda. Alla vista della testa mozzata di Lyan, che nella morte aveva ripreso i lineamenti dolci e delicati della bambina a cui lei si era così tanto affezionata, la ragazza scoppiò in un pianto dirotto. Tutta la fatica, la tensione e la paura accumulate fluirono in quelle lacrime, che cadevano copiose sul suo viso, calde e salate. Guardava Guisgard e il suo cuore perdeva qualche battito ogni volta che incontrava i suoi occhi blu.
E' il fantasma di Lancelot che mi perseguita... Il mio cuore era come morto, e adesso questo cavaliere arrogante e scontroso l'ha risvegliato... un cavaliere secondo cui la mia presenza è stata più un intralcio che altro. Non credo che mi abbia mai nemmeno degnata di uno sguardo che fosse poco più che fugace. Maledetto il giorno in cui ho incrociato Cartignone sulla mia strada!
D'improvviso Gaynor si sentì sola come mai in vita sua. Nessuno che la confortasse, nessuno che la capisse, nessuno che la abbracciasse stretta e le dicesse di non aver paura. Nessuno come Lancelot, o come Bethan...

"Bethan, svelta, entra dentro!" Gaynor prese l'amica per il braccio e la tirò dentro la sua stanza.
"Vieni alla finestra e guarda giù... lo vedi quel cavaliere bruno che sta parlando con mio padre?" Bethan annuì, soffermandosi a guardare con interesse l'oggetto della loro conversazione. "Beh... mi sono innamorata di lui!" confessò Gaynor tutto d'un fiato. L'amica la guardò stupita, ma Gaynor non le diede neanche il tempo di rispondere. "Oh, Bethan, non fare quella faccia, lo amo così tanto! E anche lui mi ama, mi ha chiesto di fuggire con lui ed io... io gli ho detto si!" Lo sguardo di replica di Bethan era a dir poco confuso, ma all'improvviso scoppiò a ridere e le note della sua risata argentina risuonarono per tutta la stanza. "Ragazza mia, tu sei tutta matta, ma adesso siediti con me sul letto e raccontami tutto, senza tralasciare niente..." disse Bethan, facendole l'occhiolino.


Sembrava trascorso un giorno da quella conversazione e non cinque anni... cinque lunghi anni che avevano avuto il sapore amaro della prigionia. Oh Bethan, perchè sono scappata senza dirti nulla? Mi dispiace, amica mia... come vorrei abbracciarti di nuovo!
I pensieri di Gaynor vennero interrotti da un coro di grida esultanti. I cavalieri che erano venuti a salvarli avevano avuto la meglio sui nemici... erano tutti salvi! Dio mio, ti ringrazio!
Fece per ringraziare il cavaliere in capo a quel piccolo esercito, ma si fermò per ascoltare quanto stavano dicendosi Guisgard e Dukey.

Citazione:
Originalmente inviato da Guisgard Visualizza messaggio
“Lady Talia non è più qui!” Rispose con un ghigno che sapeva di vittoria. “Anzi, a quest’ora forse starà già giurando davanti al clero di Cartignone il suo amore per sir Bumin!”
E di nuovo quella sua insopportabile risata echeggiò in quel luogo di morte.
“Maledetto bastardo!” Gridò Guisgard, prendendolo per la tunica che gli copriva la cotta di maglia.
“State calmo, cavaliere!” Tentò di fermarlo il Cappellano, aiutato da Belven. “Picchiandolo non risolveremo niente!”
“Bisogna tornare subito a Cartignone!” Esclamò Guisgard.
“Bisogna rastrellare questo luogo e raccogliere tutto ciò che potrà essere utile al processo di questi eretici.” Intervenne il Cavaliere Verde. “Questi sono gli ordini di sua grazia il vescovo.”
“Al diavolo… così giungeremo troppo tardi a Cartignone!” Gridò con rabbia Guisgard.
“Calmatevi, messere!” Disse il Cappellano. “Questi uomini obbediscono solo agli ordini che hanno ricevuto.”
“Anche a me si gela il sangue delle vene” rispose il Cavaliere Verde “a sapere quella sfortunata ragazza vittima di quei fanatici… e Dio non voglia che sia troppo tardi quando giungeremo a Cartignone…”
“Non mi interessa degli ordini che avete ricevuto!” Replicò Guisgard. “Anzi, per quanto mi riguarda potete tutti andare in malora!”
“Cavaliere!” Lo riprese il Cappellano. “Siamo tutti sotto gli ordini di sua grazia!”
“Non io!”
“Non dite sciocchezze e…”
“Cavaliere…” disse il Cavaliere Verde, interrompendo con un cenno il Cappellano “… chi siete voi? Parlate da prode, ma anche da irriverente…”
“A me interessa solo salvare lady Talia da quella trappola!”
“Allora se vi affidassi il mio cavallo più veloce…”
“Non attendo altro!” Rispose Guisgard.
“Ne siete certo?” Domandò il misterioso cavaliere. “Vi ritrovereste da solo contro un’intera città…”
“Mostratemi quel cavallo… abbiamo già perso troppo tempo!” Rispose Guisgard.
A quel discorso, qualcosa in Gaynor sembrò spezzarsi. Il suo cuore è devoto ad un'altra, non pensa che a lei, noi tutti siamo solo un contorno... non gli interessa nient'altro che l'amore di lady Talia...
Scacciò le lacrime che le erano risalite agli occhi e, facendosi coraggio, cominciò a parlare.
"Sir Guisgard, è chiaro che per voi conta solo salvare lady Talia dal suo destino, ma dopo tutto quello che abbiamo passato, dopo tutti questi interminabili giorni, non esiste al mondo che voi ve ne andiate da qui da solo. Io non posso stare qui, devo allontanarmi da tutto, da Cartignone e anche da voi!" Rivolgendosi poi al cavaliere vestito di verde, Gaynor continuò. "Siamo tutti stremati, non ce la facciamo più...io sono ferita, sporca, ho sangue mio e altrui su tutto il corpo, non mangio e non dormo da non so più quanto tempo, ho sopportato quanto è umanamente possibile per una donna sopportare e voi ora mi dite che non possiamo andare via di qui perchè bisogna raccogliere prove contro l'infedeltà di queste bestie? Suvvia, siete in tanti e questo compito non sarà poi tanto più gravoso con quattro o cinque persone in meno, pesone che non so poi quanta forza ancora abbiano per poter stare in questo luogo infernale. Io non posso parlare per tutti, ma per quanto mi riguarda fra pochi minuti uscirò fuori di qui sulle mie gambe, andrò alla luce del sole e chiamerò la mia cavalla che sono certa stia qui fuori aspettandomi. Potrete fermarmi solo con una spada e delle catene, perchè non intendo stare qui oltre il tempo necessario a dire e fare un paio di cose. La prima è questa..." Gaynor si interruppe per avvicinarsi a Dukey, lo guardò fisso e gli sputò in faccia. "Non è sicuramente il gesto più elegante che una dama possa fare, ma è quello che merita una bestia lasciva come te." Camminò poi in direzione di Iodix e del vecchio delle fosse. Al giullare fece una carezza e lo baciò in fronte, mentre al vecchio si rivolse con tono docile e rispettoso: "Mio signore, all'inizio di questa avventura vi ho presentato come mio servitore, ma se volete da questo momento sarò io al vostro servizio. Non credo sia più tempo per voi di spaccarvi la schiena al sole, seguitemi, e tutto quello che è mio sarà vostro. Ho perso un padre, ma c'è qualcosa in voi che me lo ricorda e che vi ha reso molto caro ai miei occhi."
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"Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l'altro s'allontana [...] Se questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato."
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