Intanto, nel bosco, Bethan aveva bussato alla porta di quella cappella.
E pochi istanti dopo le parole della dama, quella porta si aprì.
Apparve così un vecchio monaco, di robusta corporatura, con i capelli bianchi e cortissimi.
"Ah, entrate, figliola..." mormorò facendo segno di entrare "... vedete, questi sono luoghi solitari..." mentre richiudeva la porta "... attraversati da lupi o da briganti... ed un povero monaco come me, armato solo della sua Fede, sebbene questa permise mirabolanti imprese, come l'apertura del mar Rosso e la caduta delle mura di Gerico, deve essere prudente... voi mi capite, vero, dolce signora?"
La condusse dunque in una piccola stanza, riscaldata da un braciere sul quale bolliva una rozza pentola, il cui profumo celava la cottura di una ricca minestra.
Nel vedere la dama, un robusto mastino, che stava accanto al braciere, cominciò a ringhiare.
"Sta buono, Tuk!" Lo ammansì il monaco.
Fece allora sedere Bethan davanti al braciere e le offrì un piatto di quella minestra.
"Avete ragione, mia signora..." mormorò mentre riempiva un piatto anche per sè "... il male è ovunque... viviamo in tempi tristi, dove gli antichi valori e gli ideali che reggevano il mondo sembrano andati perduti..."
Assaggiò un pò di quella minestra e chiese:
"Ma voi da dove venite, mia signora? Cosa vi ha spinto in luoghi tanto remoti e dimenticati, tutta sola ed indifesa?"
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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