La porta cigolò e dopo qualche istante si aprì.
  Un uomo tatuato, dai lineamenti marcati e dal volto inespressivo, varcò quella soglia.
  Gettò un rapido sguardo su Gaynor e con un cenno del capo le intimò di allontanarsi.
  Un attimo dopo apparve Dukey.
  Era coperto da un lungo mantello ed armato di una spada e di un affilato pugnale.
  E appena vista la ragazza ordinò al suo fedele:
  “Lasciaci soli…”
  L’uomo tatuato annuì ed uscì dalla stanza, chiudendo la porta dietro di sé.
  Gaynor era lì, davanti al cavaliere rinnegato, 
  Bellissima e sensuale, avvolta da quella tunica e da una chiara inquietudine.
  “Hai sbagliato a strapparti quella corona…” mormorò sorridendo Dukey “… serve a proteggerti quando attraverserai il lungo ed oscuro Fiume delle Anime… e questa tunica…” sfiorandola con una mano “… non dovresti maltrattarla… è una veste sacra…”
  La fissò per alcuni istanti con chiara bramosia.
  “Cosa c’è?” Chiese. “La paura ti ha resa docile e bendisposta?”
