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Vecchio 02-02-2011, 04.55.22   #1068
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
La fattoria sorgeva in un vasto spiazzo, all'ombra di alti alberi, mentre dal vicino ruscello giungevano limpidi bagliori generati dallo scorrere dell'acqua sotto quel luminoso Sole.
Cavaliere25 tornava dalla foresta dove aveva cacciato alcune lepri.
Il suo arrivo fu annunciato dall'incessante abbaiare del suo cane.
"Dugh, qui!" Gridò il ragazzo. "Smettila e sta buono!"
La giovane Giselide si affacciò dalla finestra di casa sorridendo.
Cavaliere25 raggiunse allora il ruscello e vi immerse le mani, trovando un tenero refrigerio.
Ad un tratto udì una poderosa cavalcata.
Il fedele Dugh ricominciò ad abbaiare forte, per poi zittirsi all'improvviso.
Una sagoma emerse allora in lontananza e rapida raggiunse Cavaliere25.
Era un grosso cavaliere, completamente ricoperto di una spessa corazza.
Una corazza dai riflessi Vermigli.
"Dov'è mia figlia?" Chiese al giovane arciere.
"E' in casa..." indicò questi.
Il Cavaliere allora sfondò la porta di casa ed entrò col cavallo al suo interno.
E dopo qualche istante lanciò un grido di disumana disperazione.
Cavaliere25, dopo un attimo di smarrimento, corse dentro anch'egli.
E vide quell'orrendo spettacolo.
La giovane Giselide era inchiodata nuda sulla tavola, sventrata e col corpo completamente coperto da tagli e percosse.
Aveva il volto stravolto e contratto.
"Chi ha fatto questo?" Urlò il Cavaliere Vermiglio. "In Nome del Cielo... chi ha potuto questo?"
La ragazza allora si voltò.
"E' stato lui!" Indicando Cavaliere25.
"Maledetto!" Gridò come impazzito il cavaliere.
Ed estratta la spada colpì con violenza il giovane arciere.

In quel momento Cavaliere25 saltò su.
Il volto era coperto dal sudore ed il suo respiro appariva irregolare.
Si guardò intorno e riconobbe la cella in cui era stato imprigionato.
Solo dopo qualche istante comprese di aver avuto un terribile incubo.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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