Cittadino di Camelot
Registrazione: 08-04-2010
Residenza: Ignota ai più
Messaggi: 2,235
|
Tenevo il volto basso e gli occhi fissi sul pavimento, ma la mia mente era lontana da lì… anni luce lontana da lì: legata ancora ad un cupo antro, vicina ad un cavaliere testardo e impulsivo che, per qualche oscura ragione, aveva scelto di aiutarmi nell’impresa più folle che io avessi mai intrapreso e al quale, per una altrettanto folle ragione, continuavano a volare i miei pensieri…
La voce del principe mi riportò in quella sala…
‘…il tuo desiderio più grande…’ aveva detto ‘la tua gioia più bella…’
E per un istante la mia mente volò di nuovo via a cercare quella di Guisgard, ormai così lontana…
Fu lo sguardo infuocato di Guxio, che mi sentivo addosso, a ricordarmi che era probabilmente proprio per lui se ero finita lì a fare quello che stavo facendo…
Così alzai gli occhi sul principe, ma di malavoglia: infatti, se mai ero riuscita a mentirgli, mi chiesi come avrei potuto farlo ora… e tuttavia, incrociando il suo sguardo, un lontano ricordo mi attraversò la mente alla velocità della luce.
“E’ così semplice…” mi disse Eileen con un mezzo sorriso “Tutto quello che devi fare è tenere il tuo re lontano dagli avversari!”
La osservai muovere rapidamente le mani sulla scacchiera e spostare di qualche casella uno dei suoi pezzi, facendo volare via un pedone nero…
Sospirai… quel gioco proprio non faceva per me!
“Allora, come va, Talia?” disse ad un tratto una voce alle mie spalle “Stai migliorando?”
Mi voltai di scatto e vidi il principe entrare nella stanza, così mi alzai e feci un piccolo inchino: “Temo di no, milord!” mormorai “Nonostante tutti gli sforzi di Eileen, non sono molto abile!”
“Ciò soltanto perché si lascia dominare dalle emozioni!” intervenne la principessa, alzandosi per andare a posare un bacio sulla guancia di suo padre “Non riesce a gestire le cose freddamente: vuole muovere in fretta e finisce sempre per lasciare qualcosa al caso!”
Il principe sorrise: “Capisco…”
“Per aiutarla ad imparare…” proseguì Eileen dopo un istante “Ho anche assegnato dei ruoli ai diversi pezzi! Ad esempio, papà, tu sei questo: il re bianco!”
Il principe mi lanciò un’occhiata divertita, poi tornò a guardare sua figlia: “Molto interessante! E tu quale sei?”
“Io sono la regina bianca!” rispose lei “A Talia ho assegnato la torre bianca e il cavallo bianco è suo padre!”
“Il cavallo bianco?” rise lord Frigoros “Sir Geoffrey ne sarà lusingato… devo dirglielo!”
Per un istante restammo in silenzio mentre il principe continuava a studiare la scacchiera con aria ilare, infine chiese a sua figlia: “E questo, tesoro? Il re nero? Quale pericoloso avversario hai scelto per il tuo povero padre?”
Io e Eileen ci scambiammo un’occhiata fuggevole… sapevamo entrambe che il principe non avrebbe gradito la risposta e io stavo vivamente sperando che gliel’avrebbe taciuta.
Lei, invece, osservò suo padre per un attimo poi, tornando a sedersi con disinvoltura, disse: “Il re nero è Guxio!”
Per un momento nella stanza, l’ampia e ricca camera privata di Eileen, non volò una mosca… il principe, apparentemente senza parole, muoveva alternativamente gli occhi tra lei e me, come a cercare conferma di quanto aveva appena udito…
“Eileen!” esclamò infine, inspirando forte per l’indignazione “Ma che cosa dici? Come ti vengono simili idee? Guxio è il mio più fedele e più devoto consigliere!”
“A me non piace!” sentenziò lei, in tono quasi noncurante “Lo trovo antipatico!”
“Basta così!” la interruppe lui “Non ascolterò altre assurdità simili! E stammi bene a sentire: questa conversazione non uscirà da questa stanza. Non voglio che il povero Guxio venga a sapere di questo tuo sciocco ostruzionismo! Inoltre, da adesso in poi…” soggiunse, puntando il dito verso entrambe “Vi proibisco di tornare mai più sull’argomento!”
Lì si concluse il discorse e nessuno dei tre ne fece mai più menzione, tuttavia Guxio continuò ad essere ‘il re nero’ nei discorsi bisbigliati tra me e Eileen… ed ero abbastanza certa che il principe lo sapesse.
Alzai il viso, dunque, e i miei occhi incrociarono quelli del principe…
“Avete ragione, milord…” mormorai “E dovete perdonarmi… temo che le recenti esperienze mi abbiano un poco scossa!”
Tenevo i miei occhi fissi nei suoi: “Voi mi conoscete, mio signore, e sapete che talvolta mi lascio dominare dalle emozioni… persino in quel gioco, rammentate? Il re nero mangiava sempre la mia regina bianca, faceva fuori il cavallo e bloccava la torre tenendo sotto scacco i miei pezzi migliori! Difficile batterlo senza perdere qualcuno di quei pezzi, dato che i suoi erano ovunque! Rammentate quel gioco, milord?”
Feci una breve pausa, durante la quale i miei occhi in quelli del principe avrebbero voluto dire mille cose… ma in quell’istante notai anche un’incertezza nello sguardo di Guxio, così mi affrettai ad inchinarmi di nuovo…
“Vi prego, mio signore, concedetemi il vostro consenso…” dissi… poi, non senza una punta di perfida ironia, soggiunsi “Concedetemelo, così che io possa ricambiare sir Bumin con lo stesso sentimento che egli riserva a me!”
__________________
** Talia **
"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."
|