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Vecchio 29-01-2011, 12.32.21   #1055
Lady Gaynor
Cittadino di Camelot
 
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Lady Gaynor è sulla buona strada
"Guisgard, fermatevi!"
La veemenza con la quale Gaynor pronunciò questa frase stupì anche lei stessa. Poco prima aveva combattuto contro quegli assassini coraggiosamente, senza tirarsi indietro, e il sangue che macchiava i suoi due pugnali ne era la testimonianza. Per la prima volta in vita sua aveva tolto la vita a delle persone, ma non provava rimorso perchè esse non avevano niente di umano, erano soltanto delle feroci bestie. Era stata ferita ad una spalla e, a giudicare dal dolore che provava e dal sangue che ne era sgorgato, il taglio doveva essere piuttosto profondo. Quando Dukey li avevi trascinati in quella stanza, Lyan le era saltata di nuovo in braccio provocandole una fitta alla spalla, ma lei era così felice di vederla sana e salva che non ci badò. Il sollievo per essere scampati al pericolo durò poco, giusto il tempo di udire le parole di Dukey, per poi avere la sensazione forte di essere caduti dalla padella alla brace. C'era qualcosa che non quadrava in quel discorso. Nella personalità di Dukey anche. Fu per quello che intimò a Guisgard di fermarsi.
"Vi prego Guisgard, non seguitelo... Morven, sono certa che la vostra sensibilità vi porterà a pensare le stesse cose a cui penso io adesso, per cui vi prego di tenere d'occhio questa sottospecie di rinnegato nel caso gli venga qualche strana idea."
Rivolgendosi poi di nuovo a Guisgard, gli parlò col tono di voce più dolce che le sue labbra riuscirono a cadenzare: "Milord, sono sicura che Lady Talia non si trovi dove lui dice. Ricordate l'ocarina e i topi? Il mio arrivo improvviso, la vocina che mi ha trascinato quaggiù... c'è qualcosa che non so spiegarmi, ma è come se io mi trovassi qui per un disegno già stabilito. Non sto farneticando, la mia mente è lucida come mai prima d'ora. E poi la spiegazione di Dukey fa acqua da tutte le parti. Non può essersi perso in questo labrinto e poi essersi trovato per miracolo proprio in questa stanza vicino a noi. Se la porta di sinistra ci ha condotti direttamente nell'Inferno, quella di destra avrebbe dovuto condurre altrettanto direttamente a Cartignone. Ma anche volendo concedere il beneficio del dubbio a questa serpe, com'è possibile che quel gruppo di maniaci ci abbia visti sparire sotto i propri occhi senza seguirci? Queste sotterranee rappresentano la loro casa, devono conoscerla come le proprie tasche e quindi essere a conoscenza di questa stanza. Perchè non ci hanno seguiti? E perchè poi questo cuor di coniglio, che è scappato ancor prima di vedere nulla, avrebbe in seguito corso il rischio di vederseli entrare tutti qui dentro? La risposta è una sola... costui è al soldo del nemico e dirvi di seguirlo da solo è la testimonianza della sua malafede. Finora avevamo detto di non separarci perchè la nostra forza è nel gruppo... se il gruppo perde voi perde la sua forza. Se date ascolto a Dukey le cose si metteranno male, lo so, me lo sento. Voi non mi conoscete, ma vi chiedo di fidarvi di me. In questo momento la mia mente è più lucida della vostra, in voi giocano anche i sentimenti verso Lady Talia, in me adesso giocano la ragione e l'istinto di sopravvivenza. Se ve ne andate, non so se riuscirete ad uscirne vivo, ma di sicuro non ne usciremmo vivi noi. Sono sicura che come varcherete la soglia con questo vile, un altro manipolo di rinnegati entrerà qui dentro e sarà la fine. Non ho paura della morte, anche se mi sento responsabile per il mio fedele amico, per Iodix e per Lyan. Se non fosse stato per me, loro due non si troverebbero qui e, in quanto a Lyan, avrei potuto salvarla andandomene con lei... Ho combattuto con coraggio per una giusta causa, ma morire a questo punto soltanto per fidarsi delle parole di un vigliacco un po' mi brucia... Lady Talia non è qui, o almeno non è dove dice lui, e nessuno al mondo potrà mai farmi credere che un vile come Dukey possa rischiare la sua vita per salvare quella di una dama, che possa io morire impiccata se mi sbaglio..."
Dio mio, non ho più argomenti per convincerlo... e il suo sguardo non fa trapelare nulla...
Così posò Lyan in terra e si avvicinò al cavaliere, gli prese le mani tra le sue, mani fredde come il ghiaccio, e gli rivolse uno sguardo di supplica: "Guisgard, vi prego, non andate con lui, abbiate fede in me e negli altri compagni... restiamo uniti, altrimenti il nemico avrà vinto... Vi giuro sul mio onore che la mia vita sarà la vostra, non esiterò un solo attimo nemmeno davanti alla morte per ognuno di voi, ma vi scongiuro, non andate via..."
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"Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l'altro s'allontana [...] Se questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato."
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