"Impossibile ricordare qualcosa..." disse Guisgard a Morven, tradendo una profonda insofferenza "... questo posto sembra un labirinto..."
Si guardava attorno, palesando agitazione ed inquietudine.
Sembrava un leone in gabbia, posando il suo sguardo ora sulle due strade, ora sui suoi compagni di viaggio.
"Forse a quest'ora..." mormorò Dukey "... quella ragazza avrà già fatto la fine delle altre martiri... abbiamo visto cosa ne fanno delle ragazze catturate... magari stiamo solo cercando un fantasma... direi di tornarcene indietro prima di fare una brutta fine... al diavolo e che i morti piangono i loro morti!"
"Ho già sopportato abbastanza il tuo fastidioso raglio" si voltò Guisgard "e non ho intenzione di subirlo per il resto del viaggio! Perciò, ascoltami bene... se apri di nuovo quella bocca, per un motivo che non sia il dover respirare, io giuro che ti infilzo qui davanti a tutti e lascerò la tua carcassa ai ratti!"
Lo fissò con un tale sguardo che Dukey ritenne opportuno non replicare.
"Non perdiamoci in inutili liti" intervenne il Cappellano "e cerchiamo di decidere quale strada prendere."
"C'è poco da decidere..." rispose Guisgard "... possiamo affidarci solo al caso..."
"Io so dove si trova la dama che cerchi, cavaliere..." disse improvvisamente la piccola Lyan a Guisgard "... è vicina al luogo in cui sono imprigionate la mia mamma e le altre donne rapite."
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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