Nel frattempo, il gruppo formato da Bumin, Dukey, Morven, Gaynor, il Cappellano e Iodix, si inoltrava nell'oscura tana degli Atari.
Un odore di morte sembrava diffuso ovunque ed un senso di angoscia opprimeva chiunque attraversasse quei cunicoli scavati dalla notte dei tempi.
"La mappa sembra indicare il passaggio che corre alla nostra sinistra..." disse Bumin.
"Milord..." intervenne Dukey "... la luce sembra diminuire ad ogni passo..."
"Si, le torce appese alle pareti da questo punto in poi sono spente..." rispose Bumin "... conviene prenderne qualcuna e portarcela dietro..."
Così, il gruppo prese una torcia per ciascun membro e continuò quel viaggio in quell'Inferno.
E mentre camminavano, Morven si accorse che la piccola Lyan non gli toglieva gli occhi di dosso.
Lo fissava con uno sguardo strano, enigmatico, che il cavaliere non sapeva decifrare.
Ad un tratto Bumin, che guidava il gruppo, si arrestò di colpo.
"Cosa accade?" Chiese il Cappellano.
"Viene qualcuno verso di noi..." rispose Bumin, lasciando scivolare la mano sull'elsa della sua spada.
E Dukey fece lo stesso.
Improvvisamente tutti loro videro comparire una figura nel buio che li precedeva.
Era qualcuno che si avvicinava portando qualcosa sulle spalle.
"Chi è la?" Gridò Bumin estraendo la sua spada. "Fermati dove sei!"
Ma nonostante quell'ordine che sapeva palesemente di minaccia, la figura non si fermò e continuò ad avvicinarsi al gruppo.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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