Accadde un giorno che la nostra nave dovette fare sosta sull’isola di Santorini.
E qui, riconosciuti i nostri nobili vessilli, ci accolse l’Arconte Solione, signore dell’isola e sommo dignitario dell’imperatore di Costantinopoli.
Il nobile generale bizantino organizzò, in nostro onore, un ricco ricevimento al quale prese parte tutta l’aristocrazia dell’isola.
Ci furono canti, balli e agoni poetici per deliziare la corte ed i suoi prestigiosi ospiti.
E durante il banchetto si finì a discutere sui valori che distinguevano i latini, come venivamo chiamati noi Cristiani Cattolici da queste parti, dagli ortodossi greci.
Solione, uomo di vivace ingegno e buonsenso, allora volle mettere alla prova la nostra conoscenza proprio su quelle regole e quei dogmi che differenziavano i Cristiani d’Occidente da quelli d’Oriente.
L’Arconte fece chiamare così tre suoi sommi teologi, spiegando però a noi, prima che quegli studiosi comparissero al cospetto della corte, che uno dei tre probabilmente non era degno della fama che accompagnava il suo nome.
“Ora porrò” disse Solitone “una semplice domanda a ciascuno e da questa voi dovrete capire chi fra i tre teologi non è vero conoscitore della sacra disciplina che studia.”
Giunsero allora i tre e l’Arconte, come detto, pose loro la seguente domanda:
“Citatemi qualcuno degli illustri personaggi riportati dai Santi Vangeli che resero testimonianza della grandezza di Nostro Signore Gesù Cristo.”
Primo Teologo:
“Mio signore, come racconta Matteo, i primi e più rinomati che omaggiarono Nostro Signore furono senza dubbio i Santi Re Magi giunti dall’Oriente. Essi, profondi conoscitori degli astri, lessero proprio nelle stelle l’avvento del Re dei Re.”
Secondo Teologo:
“Molti grandi, potente Arconte, portarono testimonianza al nostro Redentore, ma fra tutti fu senza dubbio Giovanni il Battista che ne riconobbe in pieno, non solo l’arrivo, ma anche il Suo Divino Ministero. Non a caso proprio Cristo evidenzia la grandezza ai Suoi discepoli del figlio di Zaccaria e di Elisabetta.”
Terzo Teologo:
“Fedele vassallo del mio imperatore, risponderò a quanto mi viene chiesto citando un uomo che fu santo in maniera assoluta, non solo per la sua Fede e per quanto fece dopo la morte di Cristo, ma anche per aver custodito il Sacro Calice che Nostro Signore utilizzò nella Sua ultima Santa Cena. E tale Santo, come tutti avranno già inteso, è San Giuseppe d’Arimatea.”
I tre teologi, date le loro risposte, salutarono con un inchino il loro signore e l’intera corte.
Solione allora si rivolse a noi cavalieri Cattolici:
“Ecco, valorosi guerrieri della Croce, avete udito quanto detto dai miei sommi studiosi. Cosa traete dunque dalle loro risposte?”
E noi cavalieri, dopo esserci consultati, smascherammo tra i tre il cattivo teologo, ricevendo le lodi e gli omaggi dello stesso Arconte Solione.
E voi, nobili abitanti di Camelot, sapreste riconoscere fra i tre il teologo indegno della propria fama, specificandone anche il motivo?
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
Ultima modifica di Guisgard : 10-01-2011 alle ore 05.21.19.
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