La sala era illuminata appena a sufficienza e l'umidità aveva consumato le sue pareti.
Ma oltre a ciò, vi era altro che rendeva l'atmosfera insopportabile e sgradevole.
Era quel senso di oppressione ed inquietudine che sembrava trasmettere quel luogo.
Inoltre, la faccenda della piccola Lyan aveva fatto nascere malumori e sospetti fra loro.
"Ascoltami, donna..." prese a dire Bumin a Gaynor "... questa non è la corte, nè qualche altro posto frequentato da effeminati cavalieri o rammoliti vari... ed io non sono mai stato portato per quegli atteggiamenti sdolcinati che si scambiano i vari parassiti che si vedono presso i vari potenti! A me delle regole cortesi e cavalleresche interessa ben poco! Io non ho altri valori o altra causa che non sia me stesso! Dunque, diciamocelo ora per non ripeterlo più in futuro..." aggiunse dopo un istante "... qui sono io il capo! La legge del più forte mi concede tale titolo! E chi intende negarlo, che sia uomo o donna, dovrà assaggiare la mia spada!"
"Messere..." intervenne il Cappellano "... vi prego... la situazione è delicata e cerchiamo di restare lucidi! E poi, la nostra dama" indicando Gaynor "come tutte le donne è sensibile alle lacrime di una bambina indifesa... e sono certo che voi non volevate mancarle di rispetto, anche perchè..."
"Taci, chierico!" Lo interruppe Bumin. "Conserva i tuoi sermoni per i bigotti e i fanatici che vengono ad onorarti nella tua chiesa! Io non perdo mai la testa, neanche quando la morte affila la sua lama sull'acciaio della mia spada! Ciò che ho detto è vero! Vero come il disprezzo che nutro per tutte le ipocrisie che rendono falso e vile questo mondo! Ed ora cerchiamo di capire dove siamo finiti e cosa dobbiamo fare!"
Nel frattempo, a pochi passi di distanza, Morven pose la spada verso la piccola Lyan.
Samsagra fino a quel momento aveva brillato in maniera costante ed ossessiva, ma appena la piccola toccò la sua lama quel verde riflesso di giada si spense all'improvviso.
Morven in quel momento sentì un gran freddo nel suo cuore, senza capirne il motivo.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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