Il pomeriggio era caldo, ma all'ombra di quella quercia vi era un fresco riparo dalla calura estiva.
Guisgard fissava il mare, mentre le onde si spegnevano lentamente sugli scogli resi lisci dalla salsedine.
"Non mi abituerò mai alla bellezza di questo posto..." mormorò.
Poi strappata una larga foglia da uno dei rami, la portò alla bocca e soffiandoci contro cominciò ad accennare ad una triste melodia.
La donna giunse proprio in quel momento alle sue spalle, fermandosi ad ascoltare quel suono.
Ad un tratto una lieve brezza si alzò ed accarezzò i capelli di lui, come a destarlo.
"Non smettere, ti prego..." disse la donna.
"Carry!" Esclamò il cavaliere voltandosi. "Pensavo non saresti più venuta oggi!"
"Invece si." Rispose sorridendo lei. "Ti sono mancata?"
"Come al marinaio le stelle del cielo!"
I due si abbracciarono e si baciarono.
"Posso restare solo pochi istanti..."
"Perchè?"
Lei sorrise malinconica.
"Volevo darti questa..." disse.
"Un'ocarina..."
"Si, è per te..." rispose lei.
"E' molto bella..."
"Suona qualcosa per me..." sospirò lei "... mentre mi allontano per tornare al castello..."
Guisgard ebbe un sussulto e tentò di dire qualcosa.
"Credo sia la febbre..." disse Gila "... ma sta sudando e questo è buon segno..."
Il nano fissò allora Talia.
"Deve guarire..." aggiunse "... è l'unico che mi abbia mai trattato da amico..."
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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