I tre agitavano con vigore le torce, mentre quel posto echeggiava degli squittii di quei ratti.
Ogni angolo sembrava invaso da quell'informe massa di creature, che spaventate dalle torce correvano da una parte all'altra di quell'ambiente.
Guisgard si guardava intorno, cercando di capire in che modo quel posto comunicasse con l'esterno.
Intanto le torce bruciavano e si consumavano sempre di più.
Ad un tratto Gila estrasse qualcosa dalla sua borsa.
Era una strana polverina scura.
Ne cosparse la parete a lui più vicino e poi la infiammò.
In un momento l'intera parete cominciò a bruciare.
Questo spaventò ancora di più i ratti, che cominciarono a correre tutti verso il lato nord di quell'ambiente.
"Avevo visto giusto..." disse il nano ai suoi due compagni "... i topi arrivano da quella parte... oltre quella parete deve esserci un passaggio naturale..."
Gila allora corse verso la parete che aveva appena indicato e cominciò ad agitare ancor più la torcia.
"Avanti, voi due!" Gridò a Guisgard e a Talia. "Non restate con le mani in mano! Datemi una mano!"
"Ma..." farfugliò Guisgard "... tutti i topi vanno verso quel punto..."
"Infatti!" Rispose il nano. "Perchè è l'unica via di fuga! E noi dobbiamo aprirci un varco tra quelle bestiacce!"
"Ma saranno centinaia di topi..." mormorò Guisgard.
"Sono molto più spaventati di te!" Esclamò il nano. "Avanti! O non farai mai colpo sulla nostra bella dama! E anche voi, milady!" Incitando Talia. "Venite qui ed aiutateci a scacciare queste bestiacce!"
"Che il diavolo ti porti!" Esclamò Guisgard raggiungendo il suo compagno. "Fortuna che il tuo cervello non è da meno alla tua linguaccia!"
E mentre agitava con forza la sua torcia, il nano si abbandonò ad una sonora risata.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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