La luce di samsagra si spense di colpo, piombando quel piccolo angolo di chiesa nella cupa oscurità. Così come si era risbegliata, altrettanto misteriosamente e repentinamente la spada era ripiombata nel muto sonno degli oggetti.
Morven fece quasi un balzo indietro per lo spavento di trovarsi di nuovo senza una guida, e in quel momento al terrore della vista si aggiunse il terrore dell'udito. Un rumore di passi si fece sempre più prossimo, quindi la voce di Bumin lo sorprese e quasi lo costrinse ad irrigidirsi.
"Ah, siete qui..." disse, rivolto a Morven ed al Cappellano "... vi abbiamo cercato nei paraggi... per fortuna siete sani e salvi..."
Il silenzio di gelo che seguì quelle parole andò ad intrecciarsi all'ombra che dimorava in quel luogo maledetto.
Morven poteva distintamente udire il suo respiro, che sembrava ancora troppo agitato nonostante i suoi sforzi di controllarlo.
La sua mano stringeva Samsagra, come a cercarne conforto. Ma non udiva la voce della sua spada, che restava muta al suo fianco.
"Sì," si decise infine a rispondere "grazie a Dio siamo scampati a quell'attacco!"
Si levò in piedi, avvicinandosi ai due, e prese a parlare, sperando così di distogliere la loro attenzione dal luogo in cui avevano trovato la grata.
"Voi state bene? E gli altri cavalieri? Allontanare quegli assassini è stato piuttosto facile, ma forse sono solo nascosti qua intorno, in attesa di un momento migliore per attaccarci..."
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"E tu, Morrigan, strega da battaglia, cosa sai fare?"
"Rimarrò ben salda. Inseguirò qualsiasi cosa io veda. Distruggerò coloro su cui avrò poggiato gli occhi!"
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