Nello stesso momento, in un luogo sconosciuto, il vecchio aveva ormai preparato ogni suo arnese per torturare il prigioniero.
"Vecchio pazzo..." mormorò Guisgard "... sadico pezzente... quando mi sarò liberato ti farò ingoiare le porcherie che vai dicendo..."
"Liberarti?" Ripetè tra lo stupito ed il divertito il vecchio. "E come pensi di liberarti? Da questa stanza nessuno è mai uscito vivo... e tu non farai certo eccezione, mio sciocco cavaliere..."
Ad un tratto si udirono degli strani rumori provenire da fuori.
I due uomini rimasti di guardia nella stanza si scambiarono una rapida occhiata e uno di loro aprì la porta per controllare.
In quel momento una grossa botte, grazie alla leggera pendenza del corridoio, si schiantò sulla porta, uccidendo di colpo i due uomini tatuati.
La botte, per l'impatto, finì in tanti pezzi che come schegge colpirono il tavolo con tutti gli strumenti di tortura.
E per l'impatto il vecchio fu sbalzato via, finendo col volto sul braciere accanto al tavolo, cominciando a gridare come un ossesso per il dolore.
Un attimo dopo entrò nella cella il nano che Guisgard aveva avuto come carceriere nella sua cella.
Questi si guardò intorno e, fissando divertito Guisgard, esclamò:
"Sembra che abbia fatto centro!"