Guisgard sentì correre Talia verso di lui ed afferrargli la manica.
L'impeto di quella ragazza apparve al cavaliere come ingenuo entusiasmo.
"Un favore?" Ripetè Guisgard. "Non vi sembra che per stasera vi abbia già fatto un grosso favore! Però un consiglio voglio darvelo lo stesso... tornatevene a casa vostra. Avrete, immagino una famiglia, un fidanzato o anche una bestiolina, chessò, come un cane, un gatto o roba simile. Ecco, tornatevene nel vostro felice e rassicurante nido familiare e fatevi un dolce sonno ristaratore."
La fissò e sorridendo concluse:
"E poi, io solo con voi in quel bosco... cosà dirà la gente. Ho una repitazione da difendere io."
E di nuovo si abbandonò a quella sua risata che sapeva tanto di menefreghismo.