La voce di Guisgard lo fece trasalire, gli rimbombò nella testa che già gli doleva per quel molesto ronzio che vi aveva preso stanza, e fece fermare i suoi passi.
Vide Elisabeth che si allontanava verso il castello, e quasi ebbe l'impressione che lei gli avesse indirizzato un gesto di gentile invito, come se volesse da lui essere scortata, ed insieme aiutarlo a trovare la giusta via. Morven considerò per un istante quel cenno della dama e si domandò se più saggio non sarebbe stato seguirla. Ma aveva già indugiato troppo. Elisabeth aveva proseguito la sua strada, senza ulteriori indugi, e Guisgard aveva già notato la sua esitazione. Infatti aveva abbassato dalle labbra la sua ocarina e lo fissava con sguardo lievemente divertito, come volesse ancora una volta prendersi gioco di lui.
Ma l'alcol spesso rende gli uomini più arditi, e permette loro di lanciarsi in gesti e discussioni che avrebbero piuttosto evitato, se fossero stati del tutto sobri, e il giovane Morven, alle prese con le sue prime bevute, non sfuggiva di certo a questa universale regola!
Pensò dunque che fosse il momento perfetto per dialogare in maniera schietta e sincera con quel cavaliere, ora che egli gli sembrava un po' meno scostante e sarcastico del solito.
Si diresse quindi verso di lui, e quando gli fu da presso rispose:
"Dite il vero, signore, non sono avvezzo al vino e alla birra forte di queste contrade, e di sicuro devo apparirvi piuttosto male in arnese... ma sono certo che voi, che siete uomo di mondo e amate le donne, i dadi e il vino, saprete indicarmi qualche rimedio per migliorare il mio stato prima di rimettermi al servizio del principe..."
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"E tu, Morrigan, strega da battaglia, cosa sai fare?"
"Rimarrò ben salda. Inseguirò qualsiasi cosa io veda. Distruggerò coloro su cui avrò poggiato gli occhi!"
Ultima modifica di Morrigan : 17-10-2010 alle ore 17.23.10.
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