Nel frattempo, nella chiesa di Cartignone, due fatate figure si attardavano fra quelle grandiose navate.
I piatti della sacra bilancia dell'arcangelo.
Empi si era accorta che pendevano.
Ma perchè?
Forse erano bilanciati male i piatti?
O forse era voluta quella differenza?
E da chi?
Vi era giustizia a Cartignone?
E se si, era quella degli uomini?
Ma quando sarebbe giunta quella Divina?
Ma tutte queste domande sembravano scivolare sul bellissimo volto marmoreo del Primo Angelo delle Schiere Celesti.
O forse siamo solo sordi noi a non sentire le risposte a quelle domande?
In quel momento un chierico dall'altra parte della navata iniziò a recitare una litania che sembrava scandire lo scorrere di un tempo che da eterno ed immutabile era diventato incerto ed angosciante.
Icarion fissò ancora un pò la statua dell'arcangelo.
Poi, quasi spinto da Empi, uscì da quel sacro edificio.
Ma prima di oltrepassare la porta, bagnò le dita nell'Acqua Santa e inumidì l'elsa della sua spada.
"Ora so che lo troverò, quel cavaliere..." sospirò con candore.
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
|