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Vecchio 14-10-2010, 00.43.59   #154
Morrigan
Cittadino di Camelot
 
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Morrigan ha un'aura spettacolareMorrigan ha un'aura spettacolare
Morven si era discostato di qualche passo da Elisabeth nel momento in cui Arowhena era apparsa e le aveva teso la mano. Capiva che la potenza di quelle due donne risiedeva nello spirito, e che i loro spiriti si erano in qualche modo riconosciuti, toccati ed accettati in quel gesto.
Per questo era indietreggiato, per sposare quel sentimento di profondo rispetto che gli era nato dentro il cuore nel momento in cui ebbe coscienza della forza che si era sprigionata in quel contatto.
Ma così facendo, il giovane cavaliere di trovò a portata d'orecchio di un discorso che, dopo appena qualche battuta, gli fece stringere il cuore.
"Non è affar mio... non è la mia città... Non ho obblighi verso nessuno..."
Morven sollevò gli occhi profondi e scuri a studiare il viso di Guisgard con uno sguardo intenso, come se avesse voluto capirne l'essenza in un solo istante. E più lo guardava, più vedeva il suo volto scostante, quasi infastidito dalle parole del Cappellano, più ascoltava la sua esibita indifferenza, più Morven avrebbe voluto ucciderlo!

Che cosa stava facendo di sè, quell'uomo?
Quale insolvibile dolore, o quale tetra paura può spingere un uomo a rinnegare se stesso?
Morven aveva clemenza per gli errori umani, poichè troppi li attribuiva alla sua condotta... ma rinunciare a se stessi, rompere il voto di fedeltà fatto a se stessi, al proprio sangue, alla propria natura, al proprio lignaggio, questa era una scelta che egli non poteva comprendere, e che non poteva accettare!
Si voltò di scatto, andò verso Guisgard con passo deciso.

"Signore, io comprendo che abbiate già parecchi motivi per ritenermi fastidioso e molesto...", cominciò, inchidandolo al suo sguardo con tono deciso "ma vedete, io non temo nemmeno l'idea che il vostro astio possa spingersi ancora oltre, e quindi adesso non tacerò, nè vi nasconderò il mio pensiero, e vi dirò da uomo a uomo quello che penso!"

Si fermò un istante, prese fiato, e vedendo che Guisgard continuava a fissarlo con sguardo lievemente accigliato, ma senza alcuna apparente intenzione di dargli tanta importanza da replicare qualcosa, Morven continuò.

"Poco fa, nella foresta, quando salvaste quella giovane... io ho visto in voi un cavaliere eroico, coraggioso, leale... quando vi ho visto lottare contro quegli uomini ho desiderato conoscervi per potervi interrogare... volevo chiedervi dell'arte della spada, e della cavalleria... chiedervi di narrarmi altre vostre imprese e apprendere da voi cosa significhi esercitare il nobile rango di cavaliere... ma poi le vostre parole, e i vostri modi... e ciò che qui avete detto di fronte a questo sant'uomo! Mi avete dato un dolore al cuore, cavaliere, al pensiero di ciò che state sciupando... un cavaliere! No, voi non lo meritate nemmeno questo appellativo, signore... e se questo vi offende sosterrò con la spada la bontà del mio pensiero! Sì, non meritate questo appellativo, perchè avete dimenticato che i veri cavalieri sono stirpe dello spirito... e il vostro spirito è debole, perso dietro sentimenti che gli impediscono di vedere quale sia la vostra strada! E dunque, continuate così, a vagare senza meta... perchè dal momento che avete dimenticato chi siete, avete anche dimenticato la vostra strada!"
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"E tu, Morrigan, strega da battaglia, cosa sai fare?"
"Rimarrò ben salda. Inseguirò qualsiasi cosa io veda. Distruggerò coloro su cui avrò poggiato gli occhi!"

Ultima modifica di Morrigan : 14-10-2010 alle ore 07.30.13.
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