Citazione:
Originalmente inviato da llamrei
Chiedo a voi, più informati certamente di me, di aiutare un mio amico. Guglielmo il Maresciallo è, in inglese, William Marshal(l).
La domanda che vi giro e vi pongo è:
Marshal con doppia L finale o singola? E le motivazioni (documenti, fonti, ecc dove viene giustificato il nome esatto 
Grazie mille a tutti
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Fortunatamente riesco a rispondervi grazie alle mie conoscenze senza dover aspettare troppo a lungo la risposta di altre persone alle quali avevo chiesto in merito a questa "doppia l".
Nel
Riccardo Cuor di Leone. Il re cavaliere di
Jean Flori, in particolare a pag. 379, viene riportato un passo tratto da l'
Histiore de Guillaume le Maréchal nel quale, come si nota già nel titolo dell'opera, il termine "Maréchal" viene scritto con una sola "l". Trascrivo la citazione originale:
<Li envïos orent envie
del bien e de la bone vie
del
Mareschal e de l'amor
que il aveit a son seignor.>
[Trad.: Gli invidiosi ebbero invidia del bene e della bella vita del Maresciallo e dell'amore che aveva per il suo signore].
Inoltre l'illustre studioso di filologia romanza Paul Meyer (1840-1917) pubblicò una tra le prime edizioni tradotte de "La Histoire de Guillaume le Maréchal, comte de Striguil et de Pembroke, régent d'Angleterre" tra il 1891 il 1902 nella quale il nome del Maresciallo è ancora una volta trascritto con una sola "l".
Considerando l'autorevolezza di Jean Flori nonché quella di Paul Meyer mi sento di escludere che si possa pensare ad una trascrizione del nome con "doppia l". Tuttavia per avere l'assoluta certezza che la trasposizione in inglese non preveda la "doppia l" sarebbe opportuno controllare l'edizione inglese del testo di Flori, forse in rete nei più autorevoli siti di storia in inglese si può trovare qualche cosa in merito.
Personalmente, se dovessi scegliere in che modo scrivere il nome del Maresciallo, nel dubbio userei sempre il nome originale in francese antico.
p.s. l'edizione de "Riccardo cuor di Leone. Il re cavaliere" di Jean Flori che posseggo io è quella edita da Einaudi nel 2002.