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Vecchio 23-09-2010, 19.19.42   #1688
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Cavaliere della tavola rotonda
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Visto che ieri si parlava di una "terza versione" della leggenda del celeberrimo fiore di sir Guisgard, ecco come la narrano i cantori in tutte le più sfarzose corti d'Europa...


Su una strada illuminata dal purpureo alone di un tramonto di Settembre, un cavaliere cavalcava verso Camelot, quando intravide un castello circondato da un ampio recinto.
Presso l’entrata vi erano due servitori che si disperavano.
“Cosa avete voi due?” Chiese il cavaliere.
“Milord…” rispose uno dei due “… scortavamo una dama, quando un feroce cavaliere tutto vestito di nero l’ha rapita e rinchiusa in questo suo castello. Egli vuole la mano della dama e davanti al rifiuto di lei ha deciso di compiere questo villano affronto!”
“Che marrano!” Esclamò il cavaliere. “Restate qui, voi due!”
Ed entrò nel recinto, dove trovò il cavaliere nero.
“Chi siete e cosa cercate?” Domandò questi.
“Liberate la dama e non oltraggiate oltre il suo onore e la cavalleria tutta!”
“Ivcede terrò quella dama chiusa nel mio pugno!” Rispose il cavaliere nero.
“Con un pugno di mosche invece resterete!” Esclamò il cavaliere.

I due cavalieri allora cominciarono a battersi in singolar tenzone.
Lo scontro fu duro e lo scudo e la lancia del cavaliere nero andarono in frantumi.
Questi fu disarcionato da qull’urto e si ritrovò un attimo dopo l’avversario su di lui che lo minacciava puntandogli la spada alla gola.
“Vi ritenete sconfitto?” Urlò il cavaliere.
“Si, sono alla vostra mercè!” Rispose il cavaliere nero.
“Allora per ripagare accompagnerete la dama a casa sua!”
“Si, lo farò! Lo giuro sul mio onore!”
Il cavaliere allora raggiunse la finestra da cui si affacciava la dama prigioniera.
“Siete libera, milady.”
“Cavaliere, chi siete?” Chiese la dama.
“Perdonate, milady, ma feci voto di non rivelare ad alcuno il mio nome. Solo quando raggiungerò Camelot questo voto sarà sciolto. Ora tornerete a casa vostra. Quel cavaliere stolto vi accompagnerà.”
“Allora permettetemi un dono per ringraziarvi, bell’amico.” Disse la dama cogliendo da quel balcone una bellissima margherita e lanciandola al cavaliere. “Possa questo fiore rivelarvi il nome che Amore sceglierà per la vostra felicità.”
“Che Dio vi Benedica per questo, milady.”
“E vi assista, cavaliere.”
Il cavaliere così, col suo fiore, giunse a Camelot, dove salutò i suoi cortesi abitanti e conservò la margherita come il più inestimabile dei tesori.
Ma il cavaliere nero, ricondotta la dama a casa sua, aveva poi seguito il cammino di quel cavaliere e giunto anch’egli a Camelot chiese ad un valletto chi fosse il suo formidabile avversario.
“Bontà Divina!” Esclamò dopo aver udito il nome del cavaliere. “Quello è il famoso Primo Cavaliere? Io l’ho sfidato e sono vivo!”
E dopo un momento di stupore, fece ritorno al suo castello.
Il cavaliere che l’aveva sconfitto era naturalmente sir Guisgard di Camelot.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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