Morrigan rimase senza parole di fronte a quel gesto. Una parte di lei si sentiva come quegli uccelli... finalmente liberata da tante antiche ombre, di nuovo libera di volare.... nello stesso tempo pensò a Mion, e comprese che egli era abbastanza saggio da capire che non esisteva gabbia abbastanza solida per trattenere quell'uccellino. Per questo l'avrebbe fatta felice, sempre.
Levò lo sguardo a seguire quel volteggiare lieto e il variopinto danzare del piumaggio che si disegnava in un arabesco nel cielo, un attimo prima che i volatili si disperdessero in quelle azzurre altezze.
Poi guardò Mion, che pure fissava in alto lo stesso spettacolo, e si accorse che riusciva quasi a commuoversi di fronte all'espression di spontanea felicità che emanava da quel volto.
Così Morrigan comprese una cosa apparentemente semplice, ma che spesso resta nascosta all'occhio e alla mente: capì che si poteva davvero essere felici anche soltanto della felicità provata dalla persona amata.
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"E tu, Morrigan, strega da battaglia, cosa sai fare?"
"Rimarrò ben salda. Inseguirò qualsiasi cosa io veda. Distruggerò coloro su cui avrò poggiato gli occhi!"
Ultima modifica di Morrigan : 19-09-2010 alle ore 05.12.16.
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