Discussione: Il sigillo di Mariel
Visualizza messaggio singolo
Vecchio 15-09-2010, 19.59.11   #21
Morrigan
Cittadino di Camelot
 
L'avatar di Morrigan
Registrazione: 21-08-2010
Messaggi: 596
Morrigan ha un'aura spettacolareMorrigan ha un'aura spettacolare
- V -

L’imbrunire prometteva già tutta la bellezza di quella serata ormai prossima all’estate. L’occaso brillava di bagliori perlacei e d’ambra, e l’orizzonte tremava e si confondeva nella bruma che scortava il sole nel suo ultimo tratto di viaggio. Milo fissava quello spettacolo, appoggiato ad uno dei merli del torrione che guardava ad Ovest. Era, quella, l’ora del giorno che egli più preferiva. In pochi minuti la luna avrebbe scalato le volte del cielo, il firmamento si sarebbe contratto, affogando nel blu cristallino. L’aria fresca della sera gli accarezzava il viso, portandogli profumi e ricordi lontani… e rivedeva se stesso e torri simili a quelle, e il suono allarmato delle campane, e urla e pianto… sentiva il rumore metallico delle alabarde, il tuono degli stivali pesanti che salivano in fretta le scale… tutto questo gli riempiva le orecchie, e Milo affogava, completamente disarmato, nella sua memoria. Il suo mantello si allargava spinto dal vento che stava crescendo… era stato così anche in quel giorno lontano, quando aveva fissato dall’alto il sentiero che avrebbe seguito, la strada che lo avrebbe condotto verso nuove, sconosciute avventure. Lo stesso sguardo, lo stesso battito del cuore, accelerato, pazzo, incontrollabile. Milo avrebbe voluto soffocare quell’emozione che gli agitava il petto, ogni volta che si perdeva in quelle fantasie, ma non era in suo potere di farlo. Il ricordo pungente del passato lo tormentava. Il cielo era triste e bello anche in quel dì, e il ricordo del sangue che scorreva, della spada che si ritraeva dalla carne, dello spasimo e del lamento, ancora gli gridava dentro l’anima, aggrappandosi con le unghie aguzze delle sue zampe alle pareti del suo cuore, scorticandole fino a farlo sanguinare.
Abbassò il capo, si coprì gli occhi con una mano e si lasciò sfuggire un gemito di disperazione.

“Perdono per me, e per tutti i miei peccati…”, mormorò nel vento, sperando che la sua preghiera volasse più rapidamente in cielo.

“Parlate con qualcuno, eppure siete da solo!”

Una voce sottile, lievemente velata di allegrezza, lo fece sobbalzare e lo obbligò a girarsi. Vicino agli spalti, tenendosi stretta alle mura, quasi avesse avuto timore di sporgersi da quelle altezze, la principessa Mariel lo fissava con curiosità. Milo si affrettò a renderle omaggio e piegò il suo ginocchio di fronte alla ragazza, ma lei gli fece cenno di levarsi nuovamente in piedi.

“Siete ben strano, cavaliere de Bajard,” osservò allora con un sorriso “ma le vostre virtù superano la vostra eccentricità, ed io sono qui per lodare le vostre virtù e non le vostre stranezze”

“Vostra signoria è troppo buona nel lodarmi, non ho fatto che quello che mi era stato richiesto”

“E l’avete fatto bene”, rispose la ragazza “E per questo adesso sono venuta a parlarvi. Per dirvi che vi sono grata della vostra obbedienza, ma che siete libero di abbandonare questa tenzone, se lo desiderate”

“Vi è mai parso, mia signora, che io lo potessi mai desiderare?”

Mariel non rispose immediatamente, ma volse lo sguardo verso il cielo, oltre le mura del castello.

“Vi ho chiesto di partecipare al torneo perché non sopportavo l’idea che nessun uomo indossasse i colori e le insegne di mio padre, che nessuno avesse osato opporre resistenza a quei nobili stranieri, che venivano qui inseguendo soltanto il desiderio di allargare i propri possedimenti, impalmando una principessa che non ha fratelli”

Quindi tornò a fissare Milo, che a quell’occhiata fu obbligato ad abbassare lo sguardo e a nascondere i suoi occhi ardenti.

“Ma, cavaliere, quello che vi attende adesso va ben oltre il vostro dovere nei confronti di mio padre, ed io non ho alcun diritto di mettere in pericolo la vostra vita in codesto modo. Quindi vi libero adesso da ogni vostro impegno”

Disse questo, quindi si voltò e fece per andarsene, come se non avesse più null’altro da aggiungere. Milo prese un profondo respiro.

“Chiedo perdono a vostra grazia,” esclamò, obbligandola a rivolgersi nuovamente verso di lui “Ma avrei un’umile domanda da rivolgere”

“Chiedete”, acconsentì la ragazza, e Milo, forte di quel consenso, non esitò nemmeno un istante.

“Mi dite che il compito che mi attende potrebbe essere per me molto periglioso, ma ditemi, milady… cosa fareste voi, se io dovessi vincere? Se io fossi disposto a correre un simile pericolo sfidando le prove, voi correreste il rischio di andare in sposa a me, un semplice cavaliere?”

Mariel lo fissò per un istante, passando su di lui un lungo sguardo. Quel cavaliere era di certo stato molto presuntuoso e insolente nell’osare porle quell’interrogativo, e lei avrebbe dovuto di certo indignarsi di fronte ad una simile provocazione. Ma quel giovane possedeva la sicurezza della gioventù e il fascino dell’ardimento, e di fronte a quelle doti, Mariel decise di sospendere la propria irritazione. Lo fissò con uno sguardo altero e pieno di orgoglio.

“Io sposerò colui che supererà ogni prova, qualunque sia l’uomo che il fato ha stabilito per me. Sono una principessa, e ho dato la mia parola, signore, e questo vi basti per non indurvi mai più a farmi simili domande”

Di fronte a quelle parole, Milo chinò il capo e le rivolse un rispettoso inchino.

“Parteciperò alle prove, mia signora. Lo devo al coraggio e alla fermezza della mia signora e padrona”

Mariel lo fissò un istante ancora. Annuì lievemente col capo, comprendendo che quel giovane non si sarebbe certo tirato indietro dopo quell’affermazione.

“Siete ancora il mio campione, cavaliere de Bajard” , disse.

Sfilò quindi un nastro dalla manica della sua ricca camicia e lo porse a Milo.

“Tenete,” continuò “Che non vi abbandoni nei momenti di maggiore difficoltà”

E, consegnatogli quel dono, si allontanò, lasciando Milo da solo, a fissarla, come tante altre volte aveva già fatto prima di allora, a fissarla fino a quando non fu sparita nell’ombra.
__________________
"E tu, Morrigan, strega da battaglia, cosa sai fare?"
"Rimarrò ben salda. Inseguirò qualsiasi cosa io veda. Distruggerò coloro su cui avrò poggiato gli occhi!"

Ultima modifica di Morrigan : 16-09-2010 alle ore 13.18.35.
Morrigan non è connesso   Rispondi citando