Quando sentii la porta aprirsi di nuovo, alzai la testa di scatto temendo fosse il soldato. Invece un’altra figura entrò, un uomo un poco più esile e dall’aria baldanzosa, che riconobbi subito.
“Iwan!” dissi, sorpresa, alzandomi e andandogli incontro.
Le sue parole, tuttavia, mi lasciarono di stucco… non potevo crederci!
“Voi avete…” balbettai “Voi avete… fatto… che cosa?”
Lo osservai per un istante ma non riuscii a dominare l’animo, così alzai un braccio e lo schiaffeggiai forte, più forte che potevo.
Poi, voltandogli le spalle, mi allontanai di nuovo da lui… camminai nervosamente attraverso la stanza, cercando di mettere insieme le idee: era assurdo, era una cosa senza senso…
Mi passai una mano sul viso per calmarmi e tornai a guardarlo: “Perché Iwan?” chiesi “Perché avete voluto entrare in questa storia? Perché non voleste seguire il mio consiglio, quella sera alla festa? Ricordate? Vi dissi che avreste fatto meglio a tornare in paese e cercarvi una brava ragazza devota ed innamorata di voi… sarebbe stato così semplice: voi sareste stato felice, io adesso sarei lontana da qui e Guisgard…”
Mi interruppi. Guisgard! Chiusi gli occhi un momento, poi li riaprii.
“Se gli accade qualcosa…” dissi con voce tremante all’uomo che mi stava di fronte “Se viene catturato, se viene… ferito… io… io, Iwan, non vi guarderò più in faccia! Mai più!”
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** Talia **
"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."
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