Elisabeth e Morrigan si fissarono per alcuni interminabili istanti.
Qualcosa le aveva da sempre legate e proprio quel qualcosa le aveva ora riunite in quel monastero.
Ma qualcosa, all'improvviso le destò.
Edell si avvicinò alla vecchia monaca pazza e dopo aver poggiato il capo sulle sue ginocchia, cominciò ad intonare una strana ed infantile melodia, che sembrava più una lenta litania.
La vecchia monaca allora cominciò ad accarezzare il capo della giovane Edell.
"La foresta ci circonda..." cominciò a dire la monaca "... ma in essa si annida il male... ecco, vedete..." indicando il buio vuoto della stanza con gli occhi spalancati e grotteschi "... lo vedete? E' San Giorgio... egli avanza nella buia e misteriosa selva... cerca la principessa... ma il drago è in agguato e lo attende..."
Edell allora si alzò di scatto e cominciò a farfugliare qualcosa di incomprensibile.
Piangeva ed era impaurita.
"No..." la tranquillizzò la vecchia monaca "... non aver paura... qui il drago non può arrivare... esso è lontano, a guardia di una torre abbandonata..."
Edell si tranquillizzò.
Poi, fissando Elisabeth e Morrigan, aggiunse:
"Siete qui per capire, comprendere, conoscere... ma chi presterà fede a noi ed a ciò che diremo?"
Ad un tratto, dall'altra parte della stanza, emerse un'ombra.
Era una fanciulla, la stessa che era apparsa al castello e nel bosco ad Elisabeth.
Ed accanto alla ragazza prese forma una visione...
Quella stessa ragazza era a terra e sanguinava...
Passi rapidi si udirono dalle scale...
Un uomo arrivò...
"No! Giungo tardi!" Gridò l'uomo. "Cosa ti ha fatto? Dimmelo, in nome del Cielo!"
"Lui..." tentò di rispondere la ragazza "mi... ha..." e scoppiò a piangere.
"No!" Urlò l'uomo.
"Non... andartene... ti... prego..."
"Sono..." sussurrò l'uomo "... sono giunto tardi... perdonami..." e tentò di abbracciarla.
Ma la ragazza, ancora scossa ed impaurita, lo respinse.
Lui si sentì come impazzire e corse via.
"Guisgard..." disse con un filo di voce lei "... perdonami..."
Poco dopo, l'uomo giunse al cospetto di un nobile signore...
"L'hai avuta alla fine..." disse ansimando "... ma potevi prenderla solo con la forza... maledetto..."
"Va all'Inferno, cane!" Ringhiò il signore. "Non le ho fatto nulla che non volesse!"
"Budmin di Provenza... ora ti ucciderò..."
E scoppiò una furiosa rissa, fino a quando, l'uomo lasciò al suolo, pestato a sangue, il signore di Provenza.
"Maledetto, Guisgard..." sussurrò questi, mentre l'altro andava via...
Ad un tratto un cavaliere si avvicinò all'uomo picchiato...
"Cosimus!" Disse questi, riconoscendo il suo cavaliere. "Quel cane di Guisgard... catturalo... me la deve pagare..."
"La pagherà, lord Budmin..." rispose con un ghigno il cavaliere "... la pagherà, credetemi... e voi mi aiuterete in questo..."
"E come?" Chiese il signore tentando di alzarsi.
"Con il vostro estremo sacrificio!" Rispose il cavaliere trafiggendolo con la sua spada.
"Cosimus... tu..." disse il signore prima di cadere a terra senza vita...
Ed il cavaliere rise compiaciuto...
E quella terribile visione fu interrotta dalle grida di paura di Edell, che si strinse, piangendo, alla vecchia monaca.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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