"Ecco i loro cavalli, ah ah queste sono pregiate selle e piuttosto consunte dall'uso, devono essere dei frati cavallerizzi...Ma noto ora che hanno al seguito un carro, diamoci un occhio."
E così pensando saltai su. Spostai una serie di oggetti di uso comune e poi scorsi cose ben più interessanti come delle spade e degli abiti civili "a questo punto direi che l'abito del monaco è decisamente un travestimento, ma chi saranno allora!?!?"
Frugando in uno degli abiti trovai in una tasca una lettera con il sigillo in ceralacca della Somma Autorità di Avignone, in cui si legittimava un certo Maladesh a catturare vivo il nostro amico Guisgard ed a portarlo al suo cospetto.
"Interessante direi, alla faccia dei buoni preti di campagna! Però quanti amici avete caro Guisgard, decisamente siete molto conteso...a questo punto bisogna arrivare per primi" e riposi il foglio nelle mie tasche. "Questo viene con me potrebbe ritornarmi utile".
In quel momento però sentii la porta della locanda che sbatteva. "Qualcuno è uscito meglio scendere da qui, tanto ciò di cui avevo bisogno mi è stato dato" e con estrema velocità saltai giù dal carro. I passi si avvicinavano velocemente quindi non sarebbe servito a nulla fuggire, decisi piuttosto di avvicinarmi ad uno dei loro cavalli e rimanere lì ad accarezzarlo.
Quando uno dei due chierichi mi si avvicinò finsi di sobbalzare per la sorpresa e gli chiesi con un sorriso dolce e affabile:"Uh che paura ho preso! Ah siete voi caro frate..sapete con i tempi che corrono una ragazza indifesa come me deve sempre stare in guardia" e sbattei le ciglia con fare ammaliante come vedevo fare spesso alle mie coetanee gatte e ruffiane.
"Stavo facendo amicizia con questo vostro cavallo...com'è bello!! E sembra anche molto forte! Ditemi di che razza è? Sapete il mio ha bisogno di, ehm come dire, ecco si proseguire la sua specie e vorrei che trovasse una cavalla di questa razza sembra così sana e forte! Sapete dirmi se è di qui della Cornovaglia?"
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