Adamoc e Mion, in attesa di Polgara, presero posto ad uno dei tavoli.
"Siamo in viaggio da un bel pò" prese a dire Mion al locandiere che si era avvicinato al loro tavolo "ed abbiamo un gran fame. Cosa offre la casa?"
"Miei signori, stamani mia moglie ha preparato un'ottimo stufato, con minestra di verdure. Inoltre abbiamo dell'ottimo formaggio."
"Allora portateci un pò di quello stufato accompagnato dalla minestra di verdure."
"Subito, miei signori."
E rimasti soli, Mion chiese ad Adamoc:
"Allora, cosa vi sembra di quei frati seduti laggiù?"
"Solitamente l'abito non fa il monaco..." rispose il chierico "... ma il loro modo di fare è sospetto quasi quanto le loro facce."
"Infatti" disse Mion "anche a me le loro facce non ispirano certo le orazioni o i vespri della sera. E poi mangiano con troppa voracità."
"La fame è una brutta bestia, tanto per i ricchi, quanto per i poveri." Aggiunse Adamoc. "Piuttosto, trovo più interessante il modo con cui il frate più grande impugna il coltello... non so come celebri i Santi Sacramenti, ma sicuramente è esperto d'armi."
Intanto, al tavolo di Maladesh e Cavaliere25, insospettito anch' egli dai nuovi arrivati, il cacciatore di taglie incaricò il suo giovane seguace di andare a controllare il carro.
"Ragazzo..." disse a Cavaliere25 "... prendi il tuo cane e va a dare un' occhiata al nostro carro. Quei nuovi arrivati non mi ispirano fiducia..."
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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