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Vecchio 18-06-2010, 02.16.20   #838
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
"E sia." Disse Cembelus guardando Hastatus. "Presto, le armi e la corazza di questo cavaliere!" Ordinò poi ai servi.
"Quindi siete deciso a ritornare in quella selva?" Chiese Llamrei a Hastatus. "Si, sono daccordo. Dobbiamo ritornare a Camelot tutti insieme o sarebbe comunque un fallimento questa impresa."
Poi, sorridendo a Rainbow, aggiunse:
"Grazie, amica mia... io sento che il mio Shawn è sempre con me... e, come dite anche voi, un giorno lo rivedrò..."
"Io potrei essere dei vostri." Intervenne Eramus. "Tra i vostri amici vi è un cavaliere che corse rapido in aiuto di colei che rappresenta tutto il mio mondo. E voglio sdebitarmi."
"Forse è già troppo tardi..." disse Cembelus "... tutto questo richiederà comunque un prezzo... un prezzo alto... e forse qualcuno lo sta già pagando..."



Nella Cappella dell'Arcangelo intanto, l'ultimo atto di tutto stava per compiersi.
Guisgard guardò quella nera figura, sotto il cui velo si celava Elisabeth.
"Ho fatto una promessa..." disse "... ho dato la mia parola... sono pronto a pagare il mio debito... anche se... anche se avrei voluto rivedere un volto prima che tutto si compisse..."
"Quale volto?" Chiese il Cavaliere Bianco.
"Un volto, un miraggio, forse un'illusione..." rispose Guisgard "... come la giovinezza che sfiorisce e va via... come l'ultimo sogno che svanisce nella notte al sopraggiungere dell'alba..."
Ma proprio in quel momento una dolce voce si diffuse nella navatella: era Polgara.
Lei corse verso di lui e le loro mani si strinsero le une nelle altre.
In quel momento Guisgard rivide tanti ricordi attraversargli il cuore e la mente.
Lei era lì, di nuovo. L'incanto del lupo era stato spezzato.
Era lì, davanti a lui Polgara. E lo fissava con uno sguardo luminoso più del Sole.
"E sia!" Cominciò a dire il Cavaliere Bianco. "Vi è stato dato tutto ciò che avete chiesto. Ora rendetemi ciò che è mio. Ecco, andiamo lì, sull'altare... lì pagherete il vostro debito."
Guisgard allora diede un ultimo bacio a Polgara.
Le sorrise e le sfiorò con una mano il volto.
Raggiunse poi il Cavaliere Bianco sull'altare.
Si voltò allora di nuovo indietro, incrociando per l'ultima volta lo sguardo di Polgara.
Non era mai stata così bella.
Bella come la vita e le sue infinite meraviglie.
Bella come un sogno invocato da sempre e mai vissuto fino in fondo.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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