Certe notti il mio giro di ronda mi porta a scivolare in stradine e viottole che non attraversavo da tempo.
Tratti e fattezze di Camelot che non vedevo più recentemente, come la via dei querceti, il rialto degli oleandri e la merlatura di ponente.
Da questi poggi, in notti come queste, le stelle sembrano più vicine, come se fosse quasi possibile contarle.
Una vecchia ballata udita da piccolo recitava che a contar le stelle se ne trova sempre una sconosciuta, a cui nessuno ha dato un nome.
E cosa c'è di più bello che dare nome a una stella, come se si lasciasse un segno nel firmamento.
Anche perchè, continuava a raccontare la ballata, ogni stella, proprio come i fiori, cela un segreto, un significato o un segno.
E io ho tutta la notte per contare le stelle e trovare quella sconosciuta, a cui nessuno ancora ha dato un nome.
Così, ogni suo segreto sarà mio.
Buonanotte, Camelot...