La scimmia parve assumere un'espressione divertita, quasi sarcastica se davvero questi animali potessero esternare in tal modo sensazioni e stati d'animo.
"E sia, sono uno scienziato e so per concetto che nulla può davvero essere negato fin quando a dimostrarlo non è una formula matematica." Disse a Marin. "Ti darò la possibilità, nonostante i miei dubbi, di dimostrare la bontà di ciò che affermi." Si allontò di un paio di passi, per cercare e poi tirare fuori un grosso volume dall'aspetto tanto antico, quanto rovinato. "Questo è il solo cimelio che il Tempo ha risparmiato del nostro passato." Indicandole il libro. "E' scritto in una lingua sconosciuta che però antiche superstizioni affermano possa essere opera di un uomo." Fissandola. "Io non credo che esseri come voi, limitati da abitudini primordiali, come la monogamia e la rigida distinzione sessuale, senza citare poi la tribale concezione di dipendere da una Religione, possano davvero conoscere e rirodurre la scrittura. Ma se invece così non fosse, allora leggimi cosa dice questo libro che nessuna scimmia ha mai decifrato."