"Si, ho veduto il certificato di morte..." disse Robertstein a Blangey "... sarà stata la penombra a ingannarmi, facendolo sembra mio nonno visto di spalle." Mormorò. "Chiederemo a quell'uomo di farci dare un'occhiata ai libri conservati in questo castello, magari troveremo qualche scritto di mio nonno." Fissando la tomba.
Così i 2 tornarono nelle scuderie, ma il vecchio non c'era più.
La brace accanto all'incudine era ancora calda, ma di lui non c'erano più tracce.
Britty uscì dal palazzo e vide il carrozzone degli zingari passare davanti al portone.
Da quella buffa e cacofonica vttura saltò giù un giovane, raggiungendola.
"I miei omaggi, damigella." disse con un teatale inchino. "I miei complimenti, poichè siete la primissima cliente del nostro futuro spettacolo. Infatti a breve andrà in scena il nostro spettacolare spettacolo e voi avete appena vnto un biglietto a metà prezzo."
L'uomo fissò ancora per un istante la Mentitrice.
"D'accordo." Disse come chi faceva una concessione. "Venite con me a bordo."
La condusse così sulla nave, fra i mille sfuardi avidi, lussuriosi e squallidi dei marinai impegnati a caricare la stiva.
La nave era grande, carica di merci e di uomini.
L'uomo, uno degli ufficiali di bordo, portò la Mentitrice davanti alla porta di una cabina, bussò e aprì quando una voce dall'interno intimò di entrare.
"Capitano..." l'ufficiale restando sulla soglia e facendo segno alla donna di restare indietro "... qualcuno chiede di essere imbarcato."
"Al diavolo!" Esclamò una voce rude. "Abbiamo i ranghi al completo, non voglio essere seccato!"
"Capitano, è una donna..."
"Allora falla passare." Il capitano.
L'ufficiale fece cenno alla Mentitrice di entrare e poi andò via.
La donna si ritrovò davanti un uomo alto e dalle spalle larghe, con i capelli e la barba di un castano sbiadito che la guardava.
"Ebbene?" Chiese alla Mentitrice.