La Mentitrice si voltò e con sua sorpresa scoprì che la voce non era quella di una donna, ma di una vecchia.
Una vecchia vestita con un ampio e lungo abito leggero, dai colori vivi e sanguigni, un diadema di bambù fra i bianchi capelli e un'espressione assorta dietro il viso caduco e rugoso.
"E' proprio vero ciò che si dice..." disse ridacchiando "... ogni viuzza, strada e sentiero della terra prima o poi finisce per gettersi in acqua. E con esso tutto ciò trasporta." Fissandola divertita.
Sunis con il suo nuovo abito raggiunse la bliblioteca e cominciò a cercare notizie su quella città.
Scoprì così che si trattava in realtà di una cittadina, eretta nella campagna e appena fuori Afragolopolis.
Ateatown aveva grosso modo lo scopo di una riserva indiana, come quelle che si trovano in America e dove venivano confinati i pellerossa.
Ad Ateatown erano stati portati tutti gli scienziati e gli intellettuali in genere che non avevano accettato le leggi della capitale e non seguivano la scienza tradizionale.
"Si, mi ero preoccupato, Britty." Disse il barone. "Il cocchiere tornando qui ieri sera disse di aver perso le tue tracce e che pensava fossi stata aggredita da qualche brigante, o forse assalita dai lupi. Cosa ti è successo ieri sera? Dove hai passato la notte? Non dirmi che dietro la tua sparizione c'è una fuga sentimentale? Io non voglio scandali in casa mia, Britty."
"Speriamo." Disse Robertstein fissando Blangey e riferendosi agli eventuali pericoli. "Mglio essere prudenti." Poi annuì. "Si, fa preparare i bagagli e la carrozza, per favore. Voglio risolvere questa faccenda il primo possibile." Guardando poi il libro di suo nonno.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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