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Vecchio 16-12-2021, 17.04.04   #12667
Destresya
Cittadino di Camelot
 
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Destresya è sulla buona strada
Report a controllo missione: anno 28, mese 11, giorno 7
Nessuna novità rilevante da segnalare. È quel periodo dell’anno in cui il freddo si fa sentire e non posso usare i miei scudi termici perché si noterebbero troppo. Ma non è importante. Non so più cosa sia importante o no, in realtà. Nell’attesa di una nuova missione proseguo con l’addestramento come al solito. Se tutto va come previsto, potrei avere un riconoscimento e un ruolo ancora più importante entro l’anno. Attendo sempre notizie e ordini, anche se ormai non ricevo più trasmissioni da molto tempo. Se riuscite ancora a sentirmi sappiate che io continuo, la missione è troppo importante. Più conosco e studio gli umani, più sento che hanno davvero bisogno di una guida e non possono farlo se perdono il rapporto col divino. Lasciarli a loro stessi sarebbe un grave crimine. Non posso esimermi dal continuare nella mia missione.


Rilasciai il pulsante del mio orologio sonico che avrebbe dovuto mandare il messaggio direttamente all’astronave base che normalmente osservava l’andamento delle operazioni giusto al di là dell’atmosfera. Normalmente perché ormai era molto che non mi risponevano, troppo. Quella missione durava da quasi trent’anni, ma per me erano molto di più. La vita di noi Katamiti poteva arrivare a durare millenni, dunque paragonata agli umani non era poi molto. Avevo portato a termine numerose missioni nel corso dei secoli, ma questa era di certo la più lunga. Fingermi bambina era stato particolarmente divertente all’inizio, poi difficile, poi noioso e difficile. Ma ora che avevo brillantemente superato tutti i gradi dell’addestramento con i risultati migliori di tutte le altre.. sì beh, barando ovviamente perché il nostro fisico è molto più resistente e rapido rispetto a quello di un umano, senza contare che.. beh, c’è dell’altro.

Sospirai, fermandomi a guaradre il cielo terso e freddo di questo pomeriggio di dicembre. Una giornata che si preannunciava uguale a molte altre. O forse no. Magari sarebbe stato il momento di una nuova missione? Erano passate già tre settimane dall'ultima e dovevo ammettere che iniziavo ad annoiarmi.

Anche perché mi chiedevo se sarebbe mai finita, se qualcuno sarebbe mai venuto a prendere. O se magari avrei fatto qualcosa di così eclatante da potermi ritenere soddisfatta. Su questo punto avevo molto da ridire. Perché sapevo che gli umani avrebbero sempre avuto bisogno di un guardiano.

O meglio.. di “guardiani”.

Perché io non ero certo l’unica infiltrata sulla terra.

Eravamo molti, nei posti più impensati a vegliare sulle vostre anime.

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Lei si innamorò, sopra ad un cespuglio di rose, e poi rispose... Sì!
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