Ardeas camminò avendo Altea sottobraccio, mentre il mare, calmo e oleoso, mormorava a riva con le sue onde spumose.
"Si, certo, vada per il tu." Disse lui sorridendo a lei. "Lo scoprirai? Interessante. SEmbra una sfida." Divertito. "Di che spada parli?" Poi più curioso.
Destresya lasciò il museo e raggiunse la bottega.
Era questa un luogo parecchio curioso, insolito, apparentemente caotico e disordinato, con oggetti di ogni genere, forma, provenienza ed età buttati ovunque.
Nella bottega c'era poi odore di chiuso, di muffa, di polvere e di umidità.
Libri in ogni lingua, mappe disegnate a mano o stampate, arnesi e strumenti per navigare provenienti da ogni epoca e cultura, quadri e illustrazioni incorniciate e non, armi, strumenti musicali, bottiglie e ampolle di forme e colori diversissime.
Fuori aveva cominciato a piovere con una certa insistenza e le goccie d'acqua battevano incessanti sui vetri della porta.
Ad un tratto una seconda porta, probabilmente adoperata per accedere al cortile o a uno spiazzo laterale la bottega, si aprì di colpo e un uomo be coperto da un lungo cappotto e un cappello in testa, si presentò nel negozio.