"Lo scerffo qui è la massima autorità militare, milady Altea." Disse l'anziano capitano. "Dobbiamo aver fiducia in lui. Dopotutto egli ben sa che ci ha inviato sua signoria, dunque sono certo farà di tutto per ovviare al meglio il suo ruolo."
In quel momento arrivò il borgomastro.
Salutò Altea e si presentò al capitano, per poi rivolgersi allo sceriffo Goz:
"Ascoltate... ho appena ricevuto un messo di sua grazia il vescovo. La Chiesa è preoccupata e teme che dietro la misteriosa firma della Felce Nera possa nasconders un complotto contro la Fede."
"Accidenti, questa poi!" Esclamò Goz. "Forse sua grazia sta esagerando, non pensate?"
"Qui non obbiamo il diritto di pensare, ma solo di agire, sceriffo!" Il borgomastro. "A che punto sono le vostre indagini?"
"Temo in alto mare ancora..." mormorò Goz.
Gwen vide Lucidor montare in sella e galoppare via, con matt che restò a fissarlo.
Prima di andare il medico aveva lasciato alcune monete al giovane stalliere, segno che fra i due non si era solo instaurato un ottimo rapporto, ma anche un certo legame di fiducia.
Quella fiducia che il denaro compra e che raramente, nel proprio interesse, delude.
Il vecchio maggiodomo fissò il ritratto.
"Si tratta del padrone del castello, madame." Disse a Destresya. "Uomo nobile e schivo, se posso permettermi. Tanto ricco, quanto riservato."
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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